Tributi alti per i terreni agricoli al comune di Mazara: Enzo Maggio scrive al sindaco Cristaldi

Egregio sig. Sindaco, innanzitutto, le faccio le mie congratulazioni per la sua rielezione a primo cittadino di Mazara del Vallo. Certamente conosce bene la sua realtà’, con le varie problematiche che lei sa come affrontare. Pertanto la invito, a perdere pochi minuti del suo tempo prezioso per leggere queste poche righe e fare una riflessione su quello che è’ oggi il mondo agricolo.
Persone che con tanta passione conducono direttamente o indirettamente, i propri terreni, lasciati dai padri, dai nonni, e con mille difficoltà’ tentano di continuare a mantenerli per non abbandonarli, pur con prezzi non remunerativi. Malgrado ciò’, constato che molte di queste persone, non c’e’ la fanno più.’ Perchè’ i costi di gestione sono aumentati. Si tenta dunque di vendere catastini, di fare pratiche di abbandono,… così’ facendo, la nostra terra diventa sempre più’ povera, senza prospettive per i giovani.
Mi chiedo, e le chiedo, signor sindaco, se non sia arrivato il momento in cui ciascuno faccia la propria parte; ad inziare dalle amministrazioni comunali con i tributi locali a portata di tasca, dando così’ una mano a queste aziende agricole che pagherebbero aliquote sopportabili. L'’aliquota del comune di Mazara è’ del 10,10 mentre nei comuni viciniori e’ del 7,6. C’'è ’una differenza non di poco conto.
Faccia, sindaco, ciò’ che è’ nelle sue possibilità’, dia speranza a quanti credono ancora nell'’agricoltura come fonte di lavoro e di produzione per questa parte di territorio. E'’ uguale se le aziende abbandonano tutto? Far pagare queste tasse esose sui terreni agricoli è’ alquanto gravoso per un'’azienda che non riesce ad avere (almeno quest'’anno) i soldi per la gestione. Se lei prova ad ascoltare i presidenti della cantine del territorio, si renderà ’conto di quante difficoltà’ ci sono nel vendere il prodotto, se poi aggiungiamo pure le problematiche ambientali, con l’'arrivo della peronospera, constatiamo che siamo ad un passo dal fallimento dell’'agricoltura ed in particolare della viticoltura.
Pertanto, l'’invito che le rivolgo è’ di rivedere le aliquote Imu. Questo sarebbe un segnale importante per le aziende, di fiducia, di speranza, per continuare a credere ancora nell'’agricoltura.
Enzo Maggio
CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI PETROSINO