Papa: non vendere la nostra madre terra


"Non facciamo come quelle persone senza sentimenti che finiscono per vendere la madre, non cediamo alla tentazione di vendere la nostra madre terra". Lo ha detto il Papa, a braccio, nella udienza alla Coldiretti. Il Papa invita a lavorare per "continuare a produrre buon cibo per la vita di tutti" anche "quando la stabilità climatica è a rischio, quando l'aria, l'acqua e il suolo stesso perdono purezza a causa dell'inquinamento". Lo ha detto in un forte discorso alla Coldiretti.

Ripensare produzione e distribuzione del cibo - "Va ripensato a fondo il sistema di produzione e di distribuzione del cibo". Lo ha detto il Papa nella udienza alla Coldiretti, denunciando come "la assolutizzazione delle regole del mercato, una cultura dello scarto e dello spreco nel caso del cibo ha proporzioni inaccettabili" e determina "miseria e sofferenza di tante famiglie".

Fonte Ansa.it

Mattarella è presidente della Repubblica. Renzi: 'Buon lavoro, viva l'Italia'

Oltre quattro minuti di applausi. Napolitano: 'Mattarella è una figura imparziale'



La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha proclamato Sergio Mattarella presidente della Repubblica, con 665 voti, e in Aula è partita una nuova standing ovation di tutti tranne M5S. Mattarella ha sfiorato il quorum dei due terzi, quello che era necessario nelle prime tre votazioni. Il nuovo presidente ha avuto 664 voti, solo nove sotto il quorum dei 673.

"Tra ieri e oggi c'è stato un salto di qualità politico" dice l'ex presidente Giorgio Napolitano, commentando la larga maggioranza di voti ricevuta da Sergio Mattarella. A chi gli domanda se cambia qualcosa nel quadro politico, risponde: "E' molto difficile dire che c'è di nuovo in una situazione così complessa e articolata".

Anche il Papa ha appena inviato un telegramma a Sergio Mattarella,rivolgendogli "deferenti espressioni augurali per la sua elezione" e auspicando che "Ella possa esercitare il suo alto compito specialmente al servizio dell'unità". "Mi è gradito rivolgerle - si legge nel telegramma di papa Francesco a Sergio Mattarella - deferenti espressioni augurali per la sua elezione alla suprema magistratura dello Stato italiano e, mentre auspico che ella possa esercitare il suo alto compito specialmente al servizio della unità e della concordia del Paese, invoca sulla sua persona la costante assistenza divina per una illuminata azione di promozione del bene comune nel solco degli autentici valori umani e spirituali del popolo italiano. Con questi voti - conclude il Papa - invio a lei e all'intera nazione la benedizione apostolica".

Mentre erano in corso le operazioni di voto, Sergio Mattarella, è uscito dal palazzo a bordo di una Panda grigia guidata da un'altra persona, dirigendosi verso Montecitorio. Nei giorni precedenti, Mattarella era rimasto quasi sempre chiuso nel suo appartamento nella foresteria della Corte Costituzionale.

Intanto il premier Matteo Renzi è arrivato alla Camera.
Saltamartini si dimette da portavoce Ncd -  "Ritengo di non poter fare scelta diversa da quella di votare scheda bianca e di dimettermi da portavoce del partito". Lo afferma Barbara Saltamartini, deputato Ncd, dopo la decisione di votare per Mattarella. Una scelta non contro il candidato al Colle, spiega, ma dovuta al metodo utilizzato e al mutamento della maggioranza.
Sacconi si dimette da capogruppo Ap - Il capogruppo di Ap (Ncd-Udc) al Senato Maurizio Sacconi, secondo quanto si apprende, si è dimesso. La scelta è irrevocabile e ad effetto immediato.
"Conosco Sergio Mattarella - ha detto l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - sul piano dell'assoluta lealtà, correttezza, sensibilità, competenza istituzionale e certamente dell'imparzialità. Tutte caratteristiche importantissime per disegnare la figura del Capo dello Stato. E' sempre importante avere grandi numeri" e gli esponenti di Ap avevano "ragioni per essere polemici e assai più ragioni per la scelta che si realizzerà stamattina".

Fonte Ansa.it

Scoppiata una Bomba atomica nell’incontro tra Tsipras e Martin Shultz- Richiesta di Tsipras: “vogliamo Mandare la Merkel a giudizio presso il Tribunale Internazionale “


30 GEN

20155

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PUBBLICATO INNotizie censurate dai Media

Scoppiata una Bomba atomica nell’incontro tra Tsipras e Martin Shultz- Richiesta di Tsipras: “vogliamo Mandare la Merkel a giudizio presso il Tribunale Internazionale “

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da una nostra corrispondente in Grecia……..

Alexis Tsipras, durante l’incontro con Martin Shultz, presidente del Parlamento Europeo, ha inviato alcuni messaggi alla cancelliera tedesca Angela Merkel. Non soltanto ha inviato messaggi , ma in pratica ha voluto anche consegnare un memoriale dove si dimostrano i brogli dei grandi industriali (businesmen) greci e tedeschi e quanto questi loro affari sono costati alle casse dello Stato Greco.Tsipras mette sotto accusa i governi tedeschi che hanno collaborato e fatto affari con i grandi industriali ( magnati) greci nell’ interesse delle multinazionali tedesche.

“Sig Shultz”, ha detto Tsipras, ” la Germania ha fatto fallire il mio paese ed in questo memoriale ci sono tutti gli scandali con le prove necessarie: la Siemens , i treni, i sommergibili, le società di costruzioni, le evasioni fiscali e la continua immunità concessa per questi delitti. La lista Lagard (attuale dirigente del FMI) sempre tenuta nascosta dai precedenti governi con il consenso della Germania. E questa non e’ la sola lista”.



“Se voi, che avete provveduto al finanziamento delle banche, aveste invece insistito per il controllo finanziario degli industriali miliardari (magnati), invece di buttare i soldi nella spazzatura, si sarebbe potuto varare un programma di salvataggio della Grecia”.
“Non e’ possibile”, ha proseguito Tsipras, ” che si licenzino 400 donne delle pulizie e che si lascino impuniti i grandi evasori fiscali che hanno sottratto miliardi di euro. Non e’ Lei a conoscenza di questo sig. Shultz? ”

A un certo punto , scherzando, Tsipras ha detto a Shultz: “Noi possiamo portare la sig. Merkel davanti al Tribunale Internazionale (la Corte di giustizia dell’Aja) per aver causato l’impoverimento del popolo greco, dimostrando il coinvolgimento della Germania nel Business dei tedeschi con i magnati greci”.

“Una poverta’ che consegue alla distruzione del nostro paese sia durante la guerra , sia in seguito visto che la Germania ci ha imposto, in pratica, gli uomini politici e i governi nel nostro paese”.

Il presidente della commissione europea era rimasto di sasso senza poter articolare una parola di fronte a tanti documenti posti sulla scrivania da Alexis Tsipras e da Nikos Papas. Martin Shultz aveva iniziato la conversazione con Tsipras con tono aggressivo: ” che ci dici allora Alexis, hai deciso di fare il duro e mettere la Grecia fuori dall’euro?”

“Sig. Presidente, caro Martin”, ha risposto Tsipras, ” vorrei ricordarti che e’ ancora fresca la scelta del popolo greco verso Syriza,e questa scelta vuol dire fine all’austerity nella Grecia del post memorandum. Adesso io devo mettere in pratica il nostro programma, il programma di Syriza”.

“Come puoi fare questo? Dove troverai i soldi , visto che vuoi riassumere i dipendenti statali licenziati, vuoi fermare le privatizzazioni, vuoi aumentare stipendi e pensioni?”, ha risposto Shultz.

“Noi abbiamo un programma di riforma dello stato, siamo decisi a cambiare lo stato e il suo clientelismo e farla finita con il potere incontrollato dei magnati e le loro evasioni fiscali con la copertura dei precedenti governi”. A questo punto Tsipras consegna a Shultz un memorandum con le prove schiaccianti , in lingua inglese.

“E ‘ un documento che dimostra i rapporti dei magnati con i governi greci. il documento e’ stato preparato da un gruppo di miei deputati e avvocati di Syriza”, ha detto Tsipras.

Durante la conversazione con il premier greco , Shultz ha ripreso il discorso del programma di salvataggio della Grecia, tuttavia Tsipras in nessun modo ha voluto ascoltare discorsi che riguardassero il precedente memorandum . “Il memorandum è morto: Kaputt!!”

Mazara: Grande musica nella splendida cornice del teatro Garibaldi


Continua a sorprendere l’avvincente alternarsi di artisti di grande bravura nella cornice del Teatro Garibaldi di Mazara del Vallo: una vera e propria bomboniera in legno dipinto, risalente alla prima metà dell’800 e caduto nell’oblio per quasi tutto il secolo scorso.
Sabato 17 gennaio è stata la volta di Lucina Lanzara, protagonista di una applauditissima esibizione con la sua “Trilogia: Suite Mediterranea per grano mare e sole”. Una summa dei suoi 3 lavori, ispirati ai colori del Mediterraneo: le Albe di Sicilia, il Grano, il Mare, il Sole, l’Acqua e la sua assenza.
Artista di vero talento, Lucina Lanzara, complice la magia di una sorprendente acustica in ogni angolo del Teatro, ha intrattenuto e coinvolto con la sua magistrale e briosa interpretazione un pubblico attentissimo, idealmente proiettato a toccare con mano la magica scena.
Uno spettacolo di grande piacevolezza, ma anche ricco di profondi significati tesi a sottolineare la singolarità in senso lato della nostra terra di Sicilia. Quasi che albe, grano, mare, sole ed acqua si potessero musicare e cantare nel solo posto al mondo dove cogliere il miracolo del creato.
Sulle ali della fervida fantasia di Lucina Lanzara, attraverso un percorso sofferto, interiorizzato e raccontato con eccezionale bravura, sensibilità e leggiadria, l’affascinato pubblico ha vissuto un raro alternarsi di momenti ironici e sentimentali, struggenti, drammatici e sensuali: cento minuti di arte fra emozioni ed entusiasmo. E Lucina? Sempre diversa con i suoi look originali ed estrosi, e con la sua personalità scenicamente istrionica.
Come non complimentarsi con Flora Savona Marrone, presidentessa dell’associazione culturale “Amici della Musica”, per il costante impegno nel gratificare gli appassionati della nobile arte musicale, coinvolgendo artisti particolarmente estrosi, sempre disponibili a consentirle con la loro partecipazione di proporre programmi stagionali di alto livello.

Quirinale, Mattarella ad un passo, appello di Renzi a Alfano e Berlusconi

Berlusconi-Alfano si sentono, Ncd vota sì e Fi scheda bianca


Sergio Mattarella a un passo. Appello del premier Renzi, Angelino Alfano verso il sì. Forza Italia annuncia la scheda bianca, il candidato Pd sopra quota 505. In attesa della quarta votazione, ancora fumate nere. Ora basta la maggioranza assoluta. Grasso: 'Dispiace non poterlo votare'. Premier: 'Auspico la più ampia convergenza'. Caos in Fi. Ncd rischia l'implosione, 11 senatori votano sì. Contatti Alfano-Cav, slitta assemblea Area Popolare. Boschi: 'Ricuciremo'. Lotti avverte: 'Riforme anche soli'.

Angelino Alfano e Silvio Berlusconi hanno avuto in giornata una serie di contatti e, secondo quanto si apprende, e' emerso che Ncd voterà sì a Mattarella mentre Forza Italia voterà scheda bianca.

"Abbiamo deciso di rinviare la riunione congiunta dei gruppi di Area Popolare a domani alle ore 8. Durante la riunione decideremo la posizione che terrà il nostro gruppo. Sono ancora in corso contatti con Forza Italia" Lo rendono noto i capigruppo di Camera e Senato di Area Popolare, Nunzia De Girolamo e Maurizio Sacconi.

Intanto oggi e' stata fumata nera nella seconda e terza votazione del Parlamento in seduta comune per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Al termine dello spoglio, la presidente Boldrini annuncia che si tornerà a votare domani alle 9:30, quando il quorum richiesto sarà la maggioranza assoluta.

Su Sergio Mattarella "auspico si determini la più ampia convergenza possibile per il bene comune dell'Italia". E' l'appello che Matteo Renzi rivolge ai partiti di maggioranza e opposizione sottolineando che "è una scelta che interpella tutti e non solo un partito". "Finite le prime tre votazioni, siamo arrivati al momento chiave", afferma il presidente del Consiglio Matteo Renzi. "Siamo di fronte alla concreta possibilità che una personalità autorevole e stimata da tutti, un servitore dello Stato come Sergio Mattarella, diventi il presidente della Repubblica con un voto ampio di settori della maggioranza e dell'opposizione parlamentare". "Non è - sottolinea Renzi - una questione che riguarda un solo partito: la scelta del Capo dello Stato interpella tutti, senza distinzioni. Per questo auspico che sul nome di Sergio Mattarella - presidente della Repubblica di tutti gli italiani - si determini la più ampia convergenza possibile per il bene comune dell'Italia".

Dopo l'appello di Renzi "auspichiamo un voto convinto e compatto di Ap a sostegno di Sergio Mattarella, persona di alto profilo giuridico ed istituzionale". Lo dichiarano in una nota undici senatori di Area Popolare.

"Come deciso ieri con Silvio Berlusconi e approvato all'assemblea dei grandi elettori confermiamo che dalla quarta votazione Forza Italia voterà scheda bianca". E' quanto ribadiscono i capigruppo Fi Paolo Romani e Renato Brunetta.

"Renzi chi?". Così il consigliere politico di FI, Giovanni Toti, risponde a chi, a Montecitorio, gli chiede un commento sull'appello del premier Matteo Renzi alla più ampia convergenza sul nome di Sergio Mattarella.

Quello di Renzi "è un appello che va nella direzione che avevamo auspicato e ripara all'errore di metodo iniziale, togliendo a Mattarella quell'aura di uomo solo del Pd". Così il senatore Ncd,Roberto Formigoni.

M5S riunisce stasera parlamentari su 4/o voto - Assemblea congiunta questa sera dei parlamentari M5S. La riunione è stata convocata alle 21 per decidere come procedere per il quarto scrutinio.

"Siamo al lavoro insieme ai colleghi della Camera per decidere la linea da tenere in vista della quarta votazione. Domani mattina comunicheremo la nostra decisione". Lo scrive in una nota il coordinamento dei senatori ex M5s, mentre è in corso la riunione congiunta con i deputati di Alternativa libera.

Sacconi, punto è politico, resta scheda bianca - "Il punto è politico", non riguarda la persona di Matterella. Il ministro Boschi mi ha convinto? "No, non mi ha convinto". Lo afferma il capogruppo Ap al Senato Maurizio Sacconi in Transatlantico. "Il punto è che c'è un cambio di maggioranza", il Pd "ha vestito con la divisa dei Soviet un giudice costituzionale democristiano", aggiunge.




Ecco il risultato della terza votazione per l'elezione del presidente della Repubblica

Presenti e votanti, 969
Quorum, 673
Schede bianche, 513. Nulle 27, 70 i voti dispersi.

Hanno ottenuto voti:

Imposimato, 126
Castellina, 33
Feltri, 56
Bonino, 23
Rodotà, 22
Barani, 21
Pagano, 11
Sabelli Fioretti, 8
Gualdani, 7
Guerra, 5
Guccini, 4
Manconi, 4
Mattarella, 4
Abate Russo 2
Casini, 2
Frattini, 2
Greggio, 2
Olita, 2
Razzi, 2
Soglio, 2.

IL PUNTO DOPO IL SECONDO SCRUTINIO

Nuova fumata nera per l'elezione del presidente della Repubblica: al secondo scrutinio con la maggioranza dei 2/3 le schede bianche sono state 531, crescono a 143 i voti dispersi mentre Fernando Imposimato, candidato M5S, ha ricevuto 123 preferenze.


Ecco i risultati della seconda votazione:
Presenti e votanti: 953
Maggioranza: 673
Imposimato, 123
Feltri, 51
Castellina, 34
Bonino, 23
Rodotà, 22
Sabelli, 14
Gualdani, 10
Pagano, 7
Versace, 6
Prodi, 5
Severino, 5
Mattarella, 4
Razzi, 4
Sangalli, 4
Greggio, 3
Guerra, 3
Messina, 3
Barani, 3
Bersani, 2
Cimmino, 2
Finocchiaro, 2
Frattini, 2
Marinetti, 2
Scognamiglio, 2

Voti dispersi, 143
Schede bianche, 531
Schede nulle, 26.


Fonte Ansa.it

SYRIZA HA VINTO!


Syriza, la coalizione della Sinistra radicale guidata da Alexis Tsipras, ha vinto le elezioni in Grecia. Sapremo nelle prossime ore se avrà da sola la maggioranza assoluta oppure se avrà bisogno dell’appoggio di altre forze politiche. E nelle prossime ore verremo sommersi da analisi, commenti, allarmismi terroristici ed elogi trionfalistici. Intanto godiamoci questa vittoria ed ora è l’unica cosa che conta pur nella consapevolezza che per la Grecia (e per tutta l’Europa e dunque anche per l’Italia) la strada per cambiare la realtà delle cose comincia solo adesso ed è una strada tutta in salita e piena di insidie e di nemici. Ma adesso nessuno si azzardi più a Sinistra a dire che si vince andando verso il centro, con i compromessi, con i tradimenti dei propri ideali, con l’alleanza subalterna con chi rappresenta i poteri dominanti. E soprattutto prendiamo atto che solo attraverso un lavoro politico coerente, rigoroso, onesto, in grado di penetrare in profondità nella società, liberato da personalismi e da ambizioni egoistiche si ottiene la maggioranza. In questo momento Renzi e le destre che stanno rottamando la Costituzione e varando una legge elettorale liberticida ed incostituzionale non dovrebbero dormire sonni tranquilli: la Sinistra quando fa la Sinistra, come Siryza e Tsipras, vince!

Fonte Cornice Rossa

OGGI 26 GENNAIO ALLE 17,49 ORA ITALIANA, UN GRANDE ASTEROIDE SFIORERA` LA TERRA. PER RIVEDERLO BISOGNERA` ASPETTARE IL 2027 GENNAIO ALLE 17,49 ORA ITALIANA, UN GRANDE ASTEROIDE SFIORERA` LA TERRA. PER RIVEDERLO BISOGNERA` ASPETTARE IL 2027


Si chiama 2004 BL86, ha il diametro di mezzo chilometro e si avvicinerà alla Terra oggi 26 gennaio alle 17,49 ora italiana. Al momento del massimo avvicinamento, il sasso cosmico si troverà a 1,2 milioni di chilometri dalla Terra, tre volte la distanza della Luna. Naturalmente è una distanza di tutta sicurezza per il nostro pianeta, senza alcun rischio di impatto. Sarà uno spettacolo assicurato perché l’asteroide 2004 BL86 sarà brillante e si vedrà benissimo dall’Italia anche con binocoli e piccoli telescopi (per rivedere un asteroide così grande transitare vicino alla Terra bisognerà aspettare il 2027, quando passerà 1999 AN10). L’oggetto sarà visibile poco dopo l’incontro ravvicinato con la Terra, quando avrà la magnitudine 9 (la magnitudine limite per l’occhio umano è 6): ha una velocità relativa alla Terra di 15,6 km/s, e si muoverà al confine fra le costellazioni dell’Unicorno e dell’Idra, poi salirà verso la costellazione del Cancro dove sfiorerà l’ammasso di stelle aperte del Presepe.

La NASA non si lascerà scappare l’occasione di studiare un asteroide di questo tipo altrimenti raggiungibile solo con missioni e ha programmato osservazioni radar con le più alte risoluzioni attualmente disponibili, con gli osservatori di Goldstone, in California e Arecibo a Puerto Rico e il Very Long Baseline Array (VLBA) nel New Messico.

L’asteroide è classificato tra gli oggetti vicini alla Terra (Near Earth Objects o NEO) potenzialmente pericolosi, perché raggiungerà una distanza minima dal pianeta inferiore a 7,4 milioni di chilometri e ha dimensioni superiori ai 150 metri di diametro.

(Fonte: Meteoweb.eu)

Sbaglia a pagare il bollo auto di 2,63 euro: multa da 112 euro


Per un versamento in difetto di soli 2 euro e 63 centesimi (316,67 anziché i 319,30 euro previsti per il bollo auto), si vede arrivare dopo circa tre anni dall’ufficio delle Entrate una sanzione amministrativa di 112,56 euro.
Un’autentica mazzata con tanto di versamento di bile per il titolare di una officina meccanica del basso montebellunese, visto che nel frattempo l'uomo ha ridotto di parecchio la propria attività.
«Quando mi è stata recapitata la raccomandata -spiega- sono caduto letteralmente dalle nuvole. Non riuscivo infatti a capire cosa fossero quei soldi che dovevo pagare. Ma siccome sono abituato a essere preciso e pignolo in tutto quello che faccio, sono andato a scartabellare tra le vecchie carte che ho a casa e, dopo una lunga ricerca, ho trovato il bollettino postale incriminato».
Che riportava una cifra diversa da quella trascritta per il pagamento, ma parliamo davvero di poca cosa, meno di 3 euro.
«È stata senz’altro una mia disattenzione. Si vede che invece di trascrivere la cifra esatta ho fatto un errore trascrivendo un importo del bollo leggermente inferiore».
Il bollo era relativo all'anno 2011.
«L'altro giorno, subito dopo Natale -continua il meccanico- mi è arrivata una raccomandata nella quale era scritto che dovevo versare 112,56 euro comprensivi di interessi residui e spese di notifica. Soltanto per aver sbagliato di pagare l'esatto ammontare della cifra adesso la "sanzione" è lievitata fino a 112 euro?Un'assurdità, tenendo conto che nella mia decennale attività non ho mai sbagliato il pagamento di una fattura o di un bollettino».
La sua conclusione è ovvia quanto amara: «È facile dire che la legge non ammette l'ignoranza e chi sbaglia deve pagare, ma a farlo a quanto pare sono sempre le persone oneste, che lavorano, sono rispettose della legge e si danno da fare».

Caso Denise Pipitone, domani torna in alula Alice Pulizzi


Venerdì 16 gennaio, alle ore 11,30, riprenderà il processo di secondo grado sul caso Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo l'1 settembre del 2004. Innanzi la Corte d’appello di Palermo sarà nuovamente ascoltata Alice, sorella di Jessica Pulizzi, a seguito di quanto emerso dalle
nuove intercettazioni ambientali presentate nella scorsa udienza, dopo che è stato effettuato il lavoro di ripulitura e trascrizione dai periti nominati in sede di Corte d'appello. Si tratta dell'intercettazione Ambientale dell'11 ottobre 2004, in cui si sentono le due sorelle Pulizzi che parlano di Denise Pipitone. Durante tale discussione Jessica Pulizzi avrebbe detto alla sorella che a uccidere Denise è stata la madre, Anna Corona. La frase shock è stata letta durante l’udienza del 5 dicembre scorso dal perito Massimo Mendolia. Dopo la testimonianza della più giovane delle sorelle Pulizzi, dovrebbe iniziare la requisitoria del procuratore.

Confiscate aziende e beni per quattro milioni di euro ad un boss di Marsala


Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo ha confiscato, a Antonino Bonafede, 79 anni, nato a Marsalaun ingente patrimonio, costituito da due aziende agricole e di allevamento, numerosi terreni coltivati a vigneti e
disponibilità finanziare, per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro, in esecuzione di un provvedimento del Tribunale di Trapani - Sezione Misure di Prevenzione. Il sequestro riguarda le ditte di allevamento “Bonafede Antonino” e “Centonze Vincenza”.

Oltre le ditte anche 25 terreni coltivati a vigneti. Bonafede già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno dal 1999 al 2004 e condannato, nel 2000, in via definitiva dalla Corte di Appello di Palermo a sei anni di reclusione per associazione mafiosa, in quanto considerato «uomo d'onore» della famiglia mafiosa marsalese. L’allevatore, era stato coinvolto anche nell'operazione «Peronospera II» del maggio 2003, è stato condannato dalla Corte di Appello nel 2007 ad un anno di reclusione, «in continuazione» con la precedente condanna, per associazione di stampo mafioso, per avere avuto un ruolo di primo piano nell’organizzazione del racket del “pizzo”. Infine, nel marzo 2010, è stato coinvolto nell'operazione «Golem 2», con cui fu smantellata la rete dei presunti fiancheggiatori del latitante Matteo Messina Denaro. L’anziano boss è il padre di colui che viene considerato il capo della locale cellula di Cosa Nostra marsalese, attualmente in carcere.




Fonte GdS

A quando anche la tassa sull"aria? Intanto stop all’esenzione dal ticket per gli over 65, il piano anche in Sicilia


Togliere l'attuale esenzione dal pagamento dei ticket sanitari al compimento dei 65 anni e prevederla solo per anziani con pensioni sociali, patologie gravi, per chi è disoccupato o per le famiglie numerose: è la proposta delle Regioni al ministero della Sanità. L'assessore alla Salute, Lucia Borsellino, spiega che è
una visione più equa per garantire chi è davvero in difficoltà economica. E la misura, se approvata dal ministero, avrebbe diretta applicazione anche nelle regioni a statuto speciale come la Sicilia.

Ad oggi per ottenere l'esenzione bisogna avere compiuto 65 anni e avere un reddito complessivo non superiore a 36.151 euro annui. La proposta messa a punto dalle Regioni, tiene conto delle nuove povertà causate anche dalla lunga crisi. Gli assessori regionali alla Salute sperano di discuterne con il ministro della Salute già venerdì, nel corso di un vertice al ministero. Le Regioni esprimeranno i loro indirizzi ma sarà il ministero della Salute poi a doverli eventualmente recepire ed approvare.




Fonte GdS

Finalmente sono arrivate le tanto sbandierate dimissioni di Napolitano


Mercoledi 14 gennaio 2015. Le tanto attese e sbandierate dimissioni di Napolitano dalla carica di Presidente della Repubblica al fin sono giunte. Alle 9.50 del 14 gennaio la bandiera è stata ammainata dal palazzo del Quirinale. Poco dopo, alle 10.40, ha firmato la lettera di dimissioni che poi consegnerà ai presidenti delle due Camere e al Presidente del Consiglio dei Ministri.
Nella piazza antistante c'era grande attesa per l'uscita di Giorgio Napolitano che ha segnato il suo addio al Colle dopo quasi nove anni. Il Capo dello Stato ha lasciato il palazzo, salutato dal picchetto d'onore, solo dopo che la sua lettera di dimissioni è stata consegnata ai presidenti delle Camere e al presidente del consiglio.

La procedura. Alle 11 il segretario generale del Quirinale è giunto a Palazzo Giustiniani per consegnare la lettera di dimissioni di Giorgio Napolitano al presidente del Senato Piero Grasso Il presidente del Senato. "Lascio l'Aula perchè il segretario generale del Quirinale mi deve dare comunicazioni", ha detto sospendendo la seduta. Grasso da questo momento riceve la supplenza della Repubblica.

Alle 11,15 il Segretario Generale del Quirinale Donato Marra ha consegnato la lettera di dimissioni del Presidente Napolitano nelle mani di Laura Boldrini, Presidente della Camera.

Alle 11.40 Marra si è recato a Palazzo Chigi.

Alle 12 il picchetto d'onore del Quirinale ha reso omaggio a Giorgio Napolitano, eseguendo l'inno d'Italia. È poi stato ammainato il vessillo presidenziale. Napolitano, con la moglie Clio ha salutando i funzionari e dipendenti del Quirinale. Subito dopo Napolitano è tornato nella sua abitazione in vicolo dei Serpenti, nel rione Monti.


Si chiude una fasr, almeno noi speriamo, a se ne apre una nuova. La speranza è che venga eletto un presidente al di sopra delle parti anche se sinceramente per questo non siamo affatto disposti a metterci la mano sul fuoco. Ad maiora Italietta nostra.


Ernesto Certa

La Sicilia esemplare: Impariamo da Padre Giovanni Salerno, missionario e medico siciliano

Giovedì 22 gennaio p.v., dalle ore 17.00 alle ore 18.00, nel Centro "I giusti di Sicilia" Piazza della Repubblica, 13.


Il Centro socio-educativo “I giusti di Sicilia”del Seminario vescovile di Mazara del Vallo è lieto di invitarVi al primo degli incontri socio-culturali denominati "La Sicilia esemplare". Il primo appuntamento dal tema "Impariamo da padre Giovanni Salerno", si terrà giovedì 22 gennaio p.v., dalle ore 17.00 alle ore 18.00, nel Centro
"I giusti di Sicilia" (Piazza della Repubblica, 13) di Mazara del Vallo. Relatore sarà padre Walter Corsini dei "Missionari Servi dei Poveri del Terzo Mondo".

don Francesco Fiorino

(Padre Giovanni Salerno, sacerdote e medico siciliano, ha fondato nel 1986 i Missionari Servi dei Poveri del Terzo Mondo: un Movimento ecclesiale missionario che si dedica all’educazione umana e spirituale di bambini poveri ed abbandonati del Terzo Mondo, come pure all’evangelizzazione di estese aree povere. Operano attualmente in America Latina - in particolare in Perù - e in Ungheria.
Sono costituiti da 4 diverse comunità (sacerdoti e fratelli consacrati, religiose, contemplativi, famiglie missionarie) che vivono lo stesso carisma, seppur in modo indipendente, ciascuna secondo il proprio stato.
Più di 150 Missionari Servi dei Poveri del Terzo Mondo, in rappresentanza di 18 nazionalità, servono giornalmente oltre 1500 bambini, grazie ascuole, mense, dispensari medici e officine professionali).

MAZZETTE PER COSTRUIRE UN HOTEL, CHIESTI 7 ANNI PER L`EX SINDACO DI CAMPOBELLO CIRO CARAVA`


La condanna a sette anni di carcere è stata chiesta dal pubblico ministero Anna Sessa per l`ex sindaco di Campobello di Mazara (Trapani) Ciro Carava`, processato per concussione, insieme con gli ex consiglieri comunali di maggioranza Antonio Di Natale e Giuseppe Napoli. Gli ultimi due erano stati arrestati nel maggio 2010 dalla Guardia di finanza. Il pm ha invocato sette anni anche per Di Natale e l`assoluzione per Napoli.

I tre politici di Campobello di Mazara sono finiti sotto processo con l`accusa di avere preteso somme di denaro da un imprenditore di Mazara del Vallo, Vito Quinci, per votare favorevolmente in Consiglio comunale la delibera relativa alla concessione edilizia per la realizzazione di un albergo con 220 camere da costruire, su un`area di circa 80 mila metri quadrati, nella frazione balneare di Tre Fontane.

(Fonte: Repubblica.it

Il libro "Storia vera di un amore inventato" a Palermo il 10 Gennaio

Da sinistra l'Autrice Katia Regina e l'Editore Franco Sferlazzo.

Il libro d'esordio di Katia Regina, "Storia vera di un amore inventato", Ed. Libridine, approda a Palermo.

Verrà, infatti, presentato sabato 10 gennaio, alle ore 18, alla libreria Spazio Cultura, in via Marchese di Villabianca n. 102, al termine di un tour di presentazioni iniziato a Mazara del Vallo il 25 ottobre scorso, e proseguito tra Petrosino, Trapani, Marsala e Santa Margherita di Belice.

Sabato a Palermo l'autrice dialogherà con l'attrice e regista Giuditta Perriera, che leggerà anche dei brani del libro.

La presentazione sarà moderata dalla giornalista Jana Cardinale; interverrà Barbara Lottero, presidente dell'Associazione Culturale marsalese "Otium", e sarà presente l'editore, Franco Sferlazzo.

Katia Regina - Marsala (1964)

Siciliana. Madre di tre figli. Speaker radiofonica. È libraia. Si prende cura di due gatti, un cane e diverse piante. Ma la sua vera patria sono stati i libri.

Storia vera di un amore inventato

Libro di esordio alla scrittura di Katia Regina, è un epistolario d'amore nell'epoca di internet, che racconta di una storia clandestina tra Cecilia e Hubert, i due personaggi del libro. Dal loro epistolario fatto di e-mail, i due amanti si scambiano il reciproco sentire, si intrattengono sui loro stati d'animo e colgono l'occasione per intessere lunghe e varie conversazioni che attraversano testi letterari e vissuti quotidiani.

(Comunicato)

E' morto Pino Daniele stroncato da un infarto. Aveva 59 anni


La musica italiana e internazionale perde un grande artista: è morto a Roma Pino Daniele (PROFILO. Il cantautore napoletano, che avrebbe compiuto 60 anni il 19 marzo, è stato stroncato da un infarto. Dopo il malore che lo ha colpito mentre era nella sua villa nelle campagne tra Orbetello e Magliano, in Maremma, Daniele ha decido di rientrare a Roma, Ma il destino si è accanito contro di lui, racconta Francesco, un amico di Pino Daniele. "Sull'Aurelia, la sua auto ha bucato. Alla guida della macchina c'era il suo autista perché lui non guidava. Hanno perso del tempo prezioso".




"E' un momento terribile", ha commentato la figlia Sara. I funerali del cantautore si svolgeranno mercoledì mattina alle 12 al Santuario del Divino Amore a Roma. Poi il cantante dovrebbe essere sepolto nel cimitero di Talamone, nel comune di Orbetello (Grosseto). Il sindaco di Orbetello, Monica Paffetti spiega di aver "ricevuto la richiesta da parte della famiglia di Pino Daniele per dare il via libera alla sepoltura nel cimitero di Talamone. E da parte nostra c'è stato subito l'assenso". Pino Daniele era residente nel comune di Orbetello e viveva in una villa nelle campagne tra Orbetello e Magliano, in Maremma.




Pino Daniele ''è giunto cadavere al Pronto Soccorso dell'Ospedale S. Eugenio di Roma''.Ad affermarlo all'ANSA è il cardiologo del cantante, Achille Gaspardoni, Direttore UOC di Cardiologia all'Ospedale S. Eugenio. ''Sono state fatte tutte le manovre di rianimazione - ha aggiunto - ma Pino Daniele era già morto''. La vita di Pino Daniele ''era appesa a un filo e lui lo sapeva bene. Ogni giorno era un giorno di vita in più guadagnato'' ha poi aggiunto il cardiologo che all'ANSA esprime ''grandissima tristezza'', pur sottolineando che ''purtroppo, la fine era nell'evoluzione stessa della malattia'' dell'artista.




Malore a casa in Maremma poi viaggio per Roma

Da quanto appreso Pino Daniele ha accusato un malore ieri sera mentre si trovava nella sua casa in Toscana, in un podere isolato nelle campagne tra i comuni di Magliano e Orbetello (Grosseto), in Maremma. Intorno alle 21.15 è stato anche chiamato il 118 che, spiega la Asl di Grosseto, ha inviato un'ambulanza con un medico che però, prima di arrivare a casa del cantante, è stata fermata quando si trovava non lontano dall'abitazione. Da quanto spiegato sempre dalla Asl, nel corso di una telefonata fatta dai sanitari dell'equipaggio, che chiedevano precisazioni sull'indirizzo, una decina di minuti dopo la richiesta di soccorso al numero che aveva allertato il 118, è stato spiegato che la persona che doveva essere soccorsa aveva deciso di andare a Roma.




Pino Daniele, il dolore di Baglioni, Venditti e Carboni




Dg Asl, è arrivato a Roma in gravissime condizioni

"Quando Pino Daniele è arrivato nel nostro ospedale la situazione era talmente grave che subito è stato sottoposto a rianimazione cardiorespiratoria, purtroppo però dopo pochi minuti si è constatato il decesso". Lo ha detto Carlo Saitto, direttore generale Asl Roma C Sant'Eugenio in una intervista a Rainews. "La cosa è stata veramente molto rapida - ha aggiunto - e quando è arrivato la situazione era già molto grave e non c'era nulla che si potesse fare, purtroppo. Non posso nemmeno dire quale sia stata la ragione di questa situazione critica. Sulle condizioni precedenti anche quando le avessi non sono informazioni che posso dare". Saitto ha precisato che il decesso "si è verificato alle 22.45".




Fan all'obitorio, un dovere essere qui

"Quando ho saputo della morte di Pino mi sono sentito in dovere di venirgli a portare un ultimo saluto". Lo ha detto Vincent, un fan del cantautore napoletano morto la scorsa notte a Roma, davanti all'obitorio dell'ospedale Sant'Eugenio. "E' sempre stato dalla parte della gente più semplice - ha aggiunto - per me è il numero uno. Sono un compositore e chitarrista, per me è anche un riconoscimento da un punto di vista musicale. Ritengo che Pino Daniele sia il numero uno".




Bandiere a mezz'asta, a Napoli, per la morte di Pino Daniele. Secondo quanto ha reso noto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, le bandiere saranno esposte a Palazzo San Giacomo, sede del Comune, e in via Verdi, nella sede del palazzo del Consiglio Comunale.




A Napoli flash mob cantando Napule è

Un flash mob, in piazza del Plebiscito, a Napoli per salutare Pino Daniele "cantando tutti insieme Napule è" L'iniziativa è partita su Facebook e in neanche un'ora ha già raccolto circa 4mila adesioni. L'appuntamento è per domani sera, alle ore 20.45. "Ci vediamo e cantiamo tutti insieme - l'invito - Coinvolgiamo quanti piú amanti di Pino, della musica e di Napoli".




Nel giorno dei funerali di Pino Daniele a Napoli sarà proclamato il lutto cittadino. Lo ha annunciato il sindaco di Napoli Luigi de Magistris che ha espresso il desiderio di allestire la camera ardente nelle sale del Maschio Angioino, ma - ha sottolineato - ''bisogna ascoltare le volontà della famiglia''.




Ciao guagliò: è il saluto comparso accanto alla statuina di terracotta di Pino Daniele che si trova nella bottega dei presepi di San Gregorio Armeno a Napoli. Un pastore simile fu regalato all'artista dall'artigiano Genny Di Virgilio in occasione dell'ultimo concerto tenuto da Daniele al Palapartenope lo scorso dicembre. "Ciao guagliù (ciao ragazzi, ndr) - ricorda Di Virgilio - è il saluto che Pino Daniele indirizzava ai fan prima di ogni concerto. Oggi siamo noi che salutiamo lui, uno dei più grandi artisti napoletani di sempre".




Una vita in blues, gli scatti più belli




Il premier Renzi: 'Una voce incredibile di tutta l'Italia'

"Ho ancora nelle orecchie la sua musica a Capodanno. Una voce incredibile, quella non solo di Napoli e del Sud, ma di tutta l'Italia, una chitarra preziosa, una sensibilità rara che, con passione e malinconia, continuerà a raccontare in tutto il mondo il nostro Paese". Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi, dopo aver appreso la notizia della morte del cantante Pino Daniele.




L'ultima video intervista all'ANSA




De Laurentiis: "Scompare icona della musica"

"Era agli inizi ma si capiva che era un vero genio musicale. Con lui scompare un'icona della musica napoletana, italiana, internazionale". Così su twitter il presidente del Napoli Calcio nonché produttore cinematografico, Aurelio de Laurentiis.




Tanti i messaggi di addio sul web da parte di colleghi e amici, come Eros Ramazzotti e Laura Pausini.




Il sindaco di Napoli De Magistris: 'Sono sconvolto'

"Sono sconvolto: quest'anno abbiamo ricordato i vent'anni dalla scomparsa di Massimo Troisi e ora anche la perdita di Pino è incolmabile". Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ai microfoni di Sky tg24. "Non basta il lutto cittadino - ha annunciato de Magistris - metteremo a punto, con la Giunta, iniziative importanti, grandi e originali perché lui è unico. Fermo qualcosa di adeguato alla sua grandezza". "Pino è in tutti noi - ha concluso il primo cittadino di Napoli - è amato da tutti i napoletani, al di là delle scelte di vita che poi ha fatto. Da adolescente ho incontrato la sua musica e me ne sono innamorato immediatamente. Ha fatto conoscere la Napoli essenziale, ha interpretato Napoli in modo profondo; anche la volontà di rimettere insieme i vecchi amici l'ho trovata straordinaria. L'ho conosciuto personalmente e ho trovato bellissima la volontà di far suonare giovani artisti emergenti".




Pino Daniele si sarebbe sentito male nella sua casa di campagna in Toscana, secondo quanto riferisce Il Mattino, citando il figlio e tour manager del cantante, Alessandro. La corsa nel tentativo di prestargli soccorso sarebbe stata vana.




Il primo a dare la tragica notizia sul web è stato l'amico e collega Eros Ramazzotti che, postando una foto del cantante sorridente, ha scritto: "Anche Pino ci ha lasciato. Grande amico mio, ti voglio ricordare con il sorriso mentre io, scrivendo, sto piangendo. Ti vorrò sempre bene perché eri un puro ed una persona vera oltre che un grandissimo artista. Grazie per tutto quello che mi hai dato fratellone, sarai sempre accanto al mio cuore.Ciao Pinuzzo".




Dopo il concerto-evento del 1 settembre, Pino Daniele era tornato in tour a dicembre con il live 'Nero a metà': l'11 a Bari (Pala Florio), il 13 a Roma (Palalottomatica), il 16 e il 17 a Napoli (PalaPartenope), il 22 a Milano (Mediolanum Forum Assago). Ad accompagnarlo c'era la band originale del 1980. Il 30 dicembre la straordinaria carriera di Pino Daniele era stata omaggiata da una puntata monografica di 'Canzone' su Rai1. Commuove l'ultimo tweet, che rilancia un post di Facebook, sul profilo ufficiale di Pino Daniele. Risale a tre giorni fa. Il testo è "Back home" In viaggio per casa", con la foto in bianco e nero della strada.




Pino Daniele e' morto,ma la sua musica e' eterna.Pino e' Napoli,legame infinito e indistruttibile,come il suono e la voce della sua musica




— Luigi de Magistris (@demagistris) 5 Gennaio 2015




Fonte: ansa.it

5 gennaio 2015, un Patto educativo per la Città di Palermo


Un patto, un festival e un intero anno dedicato all’educazione e ai diritti dei più piccoli. All’insegna di “Palermo 2015 Città Educativa”, il 5 gennaio oltre 90 realtà sociali con in testa l’Amministrazione comunale, l’Università di Palermo, l’Ufficio scolastico regionale, l’APPI e il CeSVoP sottoscriveranno un «Patto educativo per la città di Palermo».
La semplice cerimonia si svolgeràin Piazza Pretoria a partire dalle ore 10,30. In una cornice di festa, animazione, idee e proposte, con questo atto prenderà ufficialmente il via un percorso che sfocerà nell’elaborazione di un progetto sulla città a partire dai diritti dei bambini e dei ragazzi. In pratica, si tratta del Festival iniziato lo scorso novembre che arriverà al culmine nel prossimo febbraio. Esso si articola in 3 fasi (sapere, saper fare e saper essere) contrassegnate da incontri, seminari di approfondimento e confronti in tantissime realtà sociali, istituzionali, scolastiche e professionali della città. Il momento culminante si celebrerà dal 23 al 28 febbraio 2015 ai Cantieri Culturali della Zisa.
«Guardare Palermo come “Città Educativa” – sottolinea Pasquale D’Andrea, garante comunale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – è una proposta e una prospettiva per tutte le città che vogliono darsi un futuro. Innanzitutto perché educare significa vivere il presente guardando dentro e oltre ciò che accade. Poi, perché il punto di vista delle nuove generazioni porta sempre con sé una spinta ad accogliere il cambiamento, il rinnovamento, la diversità. Obiettivo del Festival, del Patto e del 2015 Anno di Palermo Città Educativa è definire insieme un comune progetto di città a partire dai diritti dei più piccoli. E, soprattutto, creare stabilmente mentalità, occasioni e strumenti per attuare, rilevare e verificare a che punto è giunta da parte di tutti e di ciascuno la realizzazione di tale città educativa ed educata».
L’iniziativa è nata dall’incontro tra le proposte di alcune organizzazioni di volontariato impegnate nel campo educativo e nei quartieri e la disponibilità dell’amministrazione comunale ad aprire un confronto articolato e aperto a tutti sui temi della cittadinanza e dell’attenzione ai più piccoli.
Infatti, come dice il sindaco Leoluca Orlando, «questo percorso è il frutto di un importante impegno congiunto fra diversi rami dell’amministrazione e della società civile cittadina. E’ la conferma dell’attenzione dell’amministrazione comunale e di tutta la città sulla centralità dei bambini e delle bambine, cittadini di oggi e non soltanto di domani, e chiamati a svolgere essi stessi oggi un ruolo protagonista in una città che si fa città educativa senza recinti specialistici o barriere generazionali e sociali».
Fra i primi ad accettare con entusiasmo la proposta anche l’Università di Palermo perché, come sottolinea il rettore Roberto Lagalla, «il tema della Città educativa è senza ombra di dubbio una fascinosa sperimentazione pedagogica, una sfida che in un momento di straordinaria difficoltà ci impone di mettere insieme le forze. Per questo motivo è importante sottolineare come l’Università abbia assunto il ruolo e la valenza di agenzia culturale del territorio».
Hanno aderito anche la Prefettura, il Tribunale dei Minorenni, la Questura e le forze di polizia, la Caritas diocesana, il Forum del Terzo settore, gli istituti penali, ordini professionali, centri formativi e istituzioni culturali, enti regionali, istituti scolastici, associazioni imprenditoriali, organizzazioni di volontariato, imprese sociali, istituzioni e realtà territoriali, organizzazioni no-profit, ecc. Una rete destinata ad ampliarsi sempre di più e che vede il coordinamento di Assessorato comunale alla Scuola e Assessorato comunale per la Cittadinanza sociale con la segreteria tecnica del CeSVoP.
A descrivere il movimento suscitato dal patto e dal percorso per Palermo Città Educativa è proprio l’assessora alla scuola Barbara Evola: «Il processo di attenzione all’infanzia e all’adolescenza avviato dall’Amministrazione comunale ha avuto un grande passo in avanti con la nomina del Garante per l’infanzia e l’adolescenza, primo in Sicilia, e fra i primi in Italia. Con questo evento siamo ad un altro importantissimo passo: un’iniziativa che coinvolge tutta la città nella sua complessità, per condividere obiettivi e percorsi che possano ricostruire il tessuto lacero della nostra comunità e ripensare Palermo come città educativa a tutti i livelli». MentreAgnese Ciulla, assessora per la cittadinanza sociale, evidenzia gli aspetti più amministrativo-politici: «Questa manifestazione pone e al centro della programmazione politica i diritti di bambine e bambini, quindi il futuro della nostra comunità. In un momento di grandi emergenze sociali è importante programmare anche attraverso l’ascolto e la partecipazione di istituzioni pubbliche e private. La sfida importante consisterà nell’armonizzazione e integrazione della pianificazione nell’interesse esclusivo di cittadini e cittadine grandi e piccoli».
Tutti gli eventi del festival e le iniziative legate a «Palermo 2015 Città Educativa» si possono conoscere attraverso il sito dell’iniziativawww.palermoeducativa.it e quello del Comune di Palermo. Inoltre, filmati, streaming video, ricerche, dati, documenti e informazioni saranno diffusi anche grazie ai social network (gruppo facebook palermoeducativa; twitter #palermoeducativa; youtube palermoeducativa…).
Per tutta la cittadinanza,appuntamento al 5 gennaio 2015 in Piazza Pretoria a partire dalle ore 10,30.

RACCONTI. C’ERA UNA VOLTA: FAVOLA O REALTÀ


DI ANNA LISA MINUTILLO
C’era una volta lo splendore e l’incanto dello sguardo che vagava per il mondo sapendo che avrebbe incrociato prima o poi quello di altre persone che navigavano alla ricerca dei sogni da realizzare.
C’era una volta l’armonia dei giochi semplici, dei profumi e dei cortili che si abbellivano sempre quando vi era un avvenimento da festeggiare, un istante da fermare, un’emozione da catturare .
C’era una volta il calore degli abbracci che si dispensavano come doni caduti dal cielo, che contenevano tutte le parole non dette, tutte le promesse che si volevano realizzare, tutte le speranze da rincorrere nei sorrisi e nei cuori di chi senza bisogno di sentirci parlare, solo guardandoci si rendeva conto di come stavamo.
C’era una volta l’attesa di una telefonata a casa da fare o da ricevere di nascosto per timore dei sentimenti, perché non si voleva far capire cosa stesse accadendo alle nostre giovani vite tutte ancora da vivere, non si volevano palesare i nostri primi batticuori per lo studentello dinoccolato ed anche un po’ imbranato che dopo mesi e impegnandosi molto era riuscito a conquistarsi il nostro numero di telefono.
C’era una volta l’odore del Natale, il profumo degli agrumi e della cannella, il calore della casa, le fiabe da leggere e condividere, i regali sotto l’albero da scartare rigorosamente dopo la mezzanotte, i momenti da immortalare, i bigliettini da leggere ad alta voce dove trovavamo il coraggio di scriverci ciò che non riuscivamo a dirci durante l’anno e l’importante non era tanto il regalo ma lo stare tutti insieme.
C’era una volta l’amicizia quella vera quella disinteressata, quella che ti faceva diventare complice e custode di segreti e di bugie, di marachelle da non raccontare a nessuno, di esperienze da provare, delle prime sigarette fumate di nascosto, delle prime “bigiate” a scuola ,dei primi appuntamenti quelli che ti sconvolgevano il cuore e ti facevano pensare che quello fosse realmente l’amore.
C’era una volta la solidarietà, il possedere molto poco ma quel poco essere in grado di suddividerlo in tanti piccoli spicchi che potessero illuminare anche se per pochi istanti le vite altrui.
C’era una volta la comprensione per chi stava peggio di noi, per chi non riusciva a comprare tutti i mesi vestiti ai propri bambini ed allora li si aiutava, gli si passava gli indumenti smessi ma sempre lindi di cui si aveva molta cura poiché vi erano solo quelli.
C’era una volta il cielo che ci soffermavamo spesso a guardare sia durante il giorno che la sera quando si trapuntava di stelle ed illuminava le nostre notti, quelle che dopo aver spento la lampada sul comodino sembravano diventare nere e scure ma era solo questione di attimi e poi si illuminavano di sogni e stelle eh si perché allora riuscivamo ancora a vederle le stellate.
C’era una volta il mare, il suono della chitarra in spiaggia, i falò pieni di fiammelle rosse e scoppiettanti che ti facevano diventare romantica, che ti facevano fermare il tempo negli occhi di chi non sapeva quanto avevi iniziato ad amare silenziosamente.
C’era una volta la musica, i cantautori, i testi che riempivano di suggestione le giornate, le parole che non riuscivi a dire mai ma che urlavi a squarciagola quando le cantavi, c’era il ritmo, i primi balli, le prime uscite in discoteca, l’entusiasmo per i primi passi verso l’indipendenza.
C’era una volta la libreria che iniziava a riempirsi, questi testi che acquistavi rinunciando magari ad un’uscita in più, quei libri che ancora ti accompagnano oggi in cui ti rifugi chiudendo il mondo fuori, quelle poesie che ti accompagnano da sempre, quel rumore di pagine che si girano di notte quando tutti riposano e tu non vuoi smettere di leggere per riuscire a capire come andrà a finire ciò che stai leggendo, l’odore della carta.
C’era una volta il mare quel mare con le onde che facevano fragore, quel mare che aveva fondali belli da togliere il fiato, quel mare in cui ti abbandonavi e su cui a bordo di una piccola barchetta a remi ti allontanavi perché non ne avevi mai abbastanza di guardarlo, di restare in sua compagnia e in cui ti tuffavi per riemergere solo quando il fiato non ti bastava più, quel mare che oggi è stato sporcato, che trasporta speranze e sogni ma spesso diventa la tomba dei sogni di queste anime naviganti.
C’era una volta la voglia di sognare senza il rischio di sentirsi ridicoli, la cura per le nostre ambizioni, la voglia di fare, la voglia di reagire, il desiderio di realizzare i propri obbiettivi senza arrendersi prima di averci provato realmente.
C’era una volta il silenzio quello vero che parlava al cuore e non ti tartassava la testa con tutte queste futili voci che non danno valore aggiunto a ciò che in anni hanno creato per poi distruggere.
C’era una volta l’onestà, la trasparenza il rispetto per le vite altrui, l’integrità morale, la cura per chi restava indietro.
C’era una volta la semplicità, la libertà di poter esprimere un gesto senza il timore di essere equivocati o di apparire falsi .
C’era una volta l’amore quello puro, quello che non dava ansia, quello che ti innalzava sopra il cielo perché non ti rendeva vittima di così tante uccisioni come accade ora in nome del progresso e dell’apertura mentale.
C’era una volta l’educazione, il rispetto per modi differenti di pensare, la pazienza, il senso del sacrificio che non ti dava la competizione per l’accettazione perché tu eri tu indipendentemente da ciò che possedevi o meno.
C’era una volta il lavoro, quello che ti dava una dimensione nel mondo, quello che ti permetteva di metterti alla prova, quello che ti dava un reddito e ti permetteva di toglierti qualche soddisfazione una volta ogni tanto, ora ci sono solo fabbriche vuote, piene solo dei ricordi che restano dentro quando tutto cessa e smetti di vivere sereno anche tu.
C’era una volta la scuola che ti formava, che ti aiutava a crescere a migliorare a convivere con realtà differenti ma che soprattutto funzionava, le insegnanti erano contente e diventavano quasi delle seconde mamme, ora quando va bene vengono sfruttate e sostituite molto spesso senza permettere loro di dimostrare il loro valore.
C’era una volta ed ora non c’è più (o c’è molto poco) la politica che funzionava, gli ideali che smuovevano generazioni, la voglia di essere giusti e di occuparsi realmente e fattivamente del popolo, ora c’è la voglia di essere egoisti e superficiali, di riempirsi le tasche a costo dei sacrifici altrui e quando si viene scoperti si viene anche premiati .
C’era una volta la pace, i colori ,le feste di paese, le danze popolari, i mercatini con pochi prodotti ma buonissimi, i casolari di campagna che ora per vedere dobbiamo sostituirli con gli agriturismi ma spesso non gli si avvicinano nemmeno un po’.
C’era una volta il camino che raccoglieva tutta la famiglia, i vicini di casa, i parenti donando il gusto della convivialità, ora si rientra, ci si barrica in casa e si ha il timore nel fare tardi la sera perché dobbiamo attraversare angoli della città che temiamo.
C’era una volta il coraggio di parlare, la voglia di reagire, il senso della giustizia e della verità e ci siamo noi qui e ora, piccoli pezzetti di vita in giro per il mondo, noi che non ci arrendiamo e che non vogliamo arrenderci, noi che abbiamo ancora bisogno di vederla possibile questa favola, noi che spesso temiamo che non cambierà mai ma che poi riusciamo ancora a stupirci per un sorriso, un abbraccio inaspettato, una parola di conforto pronunciata in un epoca dove le parole non si usano più.
C’era una volta una bambina che si chiedeva come sarebbe diventata da grande ed ora c’è una donna che non sa smettere di essere bambina. C’era una volta ed è ancora qua e sempre resterà in chi non avrà il timore di restare uguale a se stesso anche se gli scenari intorno continuano a mutare, anche se il mondo in cui viviamo non è ciò che desideravamo, anche se l’alba non ha più gli stessi colori di una volta ma continua ad esserci ed a preannunciare il nuovo giorno.
Questo è il mio modo per augurare un periodo sereno a tutti voi, per ringraziare chi legge ciò che scrivo e continuo a scrivere, di esserci anche quando non ci sono io, di volare alto perché sa che io credo nei sogni e nelle aspirazioni personali.
Questo è il modo che ho ritrovato fra le dita di farvi capire che esistiamo nonostante tutto e tutti, questo è il modo che ho trovato l’unico che conosco per parlare ai vostri cuori che non hanno dimenticato le cose semplici, che ancora credono possibile un tuffo nel blu che anche se non è blu come anni fa ha ancora il potere di incantarci, di catturaci e di elevarci perché il mare della vita deve essere attraversato, nutrito, navigato, compreso, cullato ma soprattutto amato.

IN SARDEGNA UN MANUALE OPERATIVO PER LE ALLERTA DI PROTEZIONE CIVILE

In Sardegna è stato approvato un Manuale Operativo che contiene le procedure di allertamento di protezione civile in caso di rischio meteorologico, idrogeologico e idraulico


Mercoledi 31 Dicembre 2014 -DAL TERRITORIO
La Sardegna si dota di un Manuale Operativo delle allerta di protezione civile. L'approvazione definitiva è avvenuta durante la seduta di Giunta di lunedì 29 dicembre 2014. Il Manuale contiene le procedure di allertamento del sistema regionale di protezione civile per rischio meteorologico, idrogeologico e idraulico e "rappresenta un risultato fondamentale per la sicurezza dei cittadini" ha dichiarato l'Assessore alla Difesa dell'Ambiente con delega in materia di protezione civile Donatella Spano.

Il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile ha fornito il parere positivo sul Manuale evidenziando come lo stesso sia ben strutturato e definisca in maniera chiara ed organica i compiti dei diversi soggetti coinvolti nella gestione delle emergenze nell'ambito del territorio regionale. Al fine di illustrare e condividere i contenuti del Manuale, nel prossimo periodo saranno organizzati vari incontri con i Comuni e con tutti i soggetti del sistema regionale di protezione civile.


Redazione/sm