Museo sotto le stelle 2015



Mazara del Vallo, Museo Diocesano. Da sabato 8 agosto ritorna l’atteso appuntamento ormai annuale con “Museo sotto le stelle”, le “notti bianche” estive del Museo Diocesano.
In quest’occasione, si spalancano le porte delle sale espositive per accogliere i numerosi visitatori: amanti dell’arte, turisti, appassionati, studenti, o semplicemente cittadini curiosi di affacciarsi alla soglia di uno scrigno di preziosi tesori. I percorsi sono resi più suggestivi dalle luci notturne, che creano un approccio luministico ed emotivo diverso e coinvolgente alle opere d’arte in mostra.
In particolare, quest’anno la manifestazione estiva è dedicata alla presentazione del nuovo allestimento della Sala Montaperto.
Il Monumento del sec. XV, commissionato dal vescovo umanista Giovanni Montaperto e capolavoro di Domenico Gagini, è composto dall’arca del vescovo e da un gruppo di preziose statue di delicata fattura. Collocate in una sala interamente dedicata, godono adesso di una nuova quinta cromatica, che fa risaltare il bianco del marmo e le variazioni chiaroscurali evocate dal contrasto tra luci ed ombre.

"Il Monumento Montaperto è un vero e proprio fiore all’occhiello del nostro patrimonio di arte sacra - dichiara Francesca Paola Massara, direttore del Museo –. Considerato una delle più significative espressioni del Rinascimento siciliano, mostra nelle movenze dei personaggi e nei delicati volti femminili una grazia ed una sensibilità alla luce che può rivaleggiare con le più celebrate Madonne toscane coeve. La realizzazione di un nuovo, più adeguato contesto espositivo ne fa risaltare i profili e le aggraziate silhouettes, consentendone sicuramente una migliore lettura e un rinnovato godimento dello sguardo".
Dalle ore 21.30 alle 24.00 sarà offerta la possibilità di visite gratuite, guidate dal qualificato staff del Museo; non mancherà, come di consueto, il generoso supporto dei volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
Il Direttore
Prof. Francesca Paola Massara

Il 112 numero unico per le emergenze: addio 113, 115 e 118



La decisione contenuta all'interno della riforma della Pubblica amministrazione. Il numero unico entrarà in vigore solo quando il Governo predisporrà il decreto specifico

ROMA - Con un emendamento presentato durante la discussione al Senato dellariforma della Pubblica amministrazionesi prevede "l’istituzione del numero unico europeo 112 su tutto il territorio nazionale con centrali operative da realizzare in ambito regionale".

ADDIO AI "VECCHI" NUMERI -Scompariranno gli attuali 113, 115 e 118 ed in caso di emergenza i cittadini dovranno chiamare unicamente il 112. La misura entrerà in vigore solo quando il Governo predisporrà il decreto specifico, che porterà anche alla creazione di centrali operative regionali.

Fonte Todat.it

Approvata la riforma della Pubblica Amministrazione



Via libera definitivo al ddl di riforma della Pubblica Amministrazione. L`Aula del Senato ha infatti approvato la delega sulla P.A, con 145 voti a favore. I contrari sono invece stati 97 e nessun astenuto.

A favore della delega hanno votato Ap e Pd. Si sono detti contrari al ddl M5s, Fi, Ln, Cri, Sel, Gal ed Ala. La riforma della P.A. diventa così legge, le prossime tappe sono, dopo la firma del Capo dello Stato, la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma soprattutto si apre la fase di attuazione. Essendo una legge delega la messa a punto dei decreti legislativi rappresenta un capitolo cardine. Ci sono oltre 15 deleghe a cui seguiranno altrettanti, e forse più, provvedimenti: si va dalla razionalizzazione delle partecipate pubbliche al riordino della dirigenza, dalla digitalizzazione dei servizi al processo contabile, dal taglio delle prefetture a quello delle camere di commercio. Ma ci sono delle misure che si possono definire auto-applicative, come la definizione di un meccanismo per il silenzio assenso tra amministrazioni con tempi certi, per cui dopo 30 giorni, massimo 90, in caso di mancata risposta, si intende ottenuto il via libera. Risultano di immediata attuazione anche i limiti all`autotutela, per cui si mettono dei paletti ai poteri dello Stato di intervenire a sua difesa. Tuttavia anche per le deleghe il Governo ha fatto subito sapere di voler procedere in tempi brevi. E se la pubblicazione in Gazzetta avverrà presto, si punta a presentare il primo pacchetto di decreti attuativi già al primo Cdm dopo la pausa estiva.

La riforma della Pubblica Amministrazione è stata «salvata» dalle opposizioni che hanno garantito il numero legale al Senato, che era di 150 voti. I sì infatti sono stati 145 e sono stati i 97 «no» a consentire che il provvedimento venisse approvato. Se i contrari non avessero votato, infatti, la riforma oggi non sarebbe passata.

Ecco i principali capitoli della riforma della P.A, dopo il via libera definitivo al Senato.

- STRETTA SU DIRIGENZA. Anche i capi diventano licenziabili se valutati negativamente. Ma pur di non essere mandati potranno optare per il dimensionamento. Gli incarichi non saranno più a vita (4+2 anni) e scatta la revoca in caso di condanna della Corte dei Conti. A proposito è stato aggiunto un intero articolo dedicato al processo contabile.

- TUTTI I DIRIGENTI IN UN UNICO BACINO. E` previsto un solo ruolo (seppure diviso su tre livelli: statale, regionale, locale) senza più distinzione tra prima e seconda fascia. Si va verso una quota unica (intorno al 10%) per l`accesso di esterni. La figura del segretario comunale è superata.

- CONCORSI, SUPERATO VOTO MINIMO LAUREA. Non ci sarà più una soglia sotto la quale si è fuori dalle selezioni pubbliche. L`obiettivo è dare più importanza alla valutazione in sede di concorso. Nelle prove non mancherà mai un test sull`inglese.

- LICENZIAMENTI FACILI. Quando scatta un`azione disciplinare non si potrà più concludere tutto con un nulla di fatto, la pratica dovrà essere portata a termine senza escludere il licenziamento. Quanto alla diatriba sull`articolo 18, la reintegra resterebbe.

- SU ASSENZE CON POTERI A INPS. Niente più finti malati. Per centrare l`obiettivo le funzioni di controllo e le relative risorse passano dalle Asl all`Inps. Vengono poi posti dei paletti per il precariato. C`è anche un passaggio per favorire la staffetta generazionale, ma a costo zero. Nasce la Consulta per l`integrazione dei lavoratori disabili.

- MAGLIE PIU` LARGHE PER PENSIONATI P.A. Il tetto di un anno vale solo per i ruoli direttivi. Le altre cariche sono comunque consentite, ma resta il vincolo della gratuità.

- SCOMPARE FORESTALE, RIORDINO FORZE. Il ddl pone le basi per l`assorbimento della Forestale in un`altra forza (con tutta probabilità i Carabinieri), così da portare i corpi da 5 a 4. Si prevede inoltre un riordino di tutte le forze.

- SCURE SU PARTECIPATE. Verranno ridotte e si prevede un numero massimo di `rossi` dopo cui c`è la liquidazione, possibile anche il al commissariamento. Si prevede il dimezzamento delle camere di commercio.

- SFORBICIATA SU PREFETTURE. Si va verso un taglio netto che potrebbe portare anche a un dimezzamento, quel che ne rimarrà andrà a finire nell`Ufficio territoriale dello Stato, punto di contatto unico tra P.A. periferica e cittadini. Si farà piazza pulita degli uffici doppioni tra ministeri e Authority. si tratta di interventi di Spending Review che si ritrovano anche nella riduzione alla spesa per intercettazioni.

- PRATICHE DIMEZZATE PER GRANDI OPERE. Un `taglia burocrazia`, al fine di semplificare ed accelerare, fino al dimezzamento dei tempi, le operazioni in caso di rilevanti insediamenti produttivi, opere di interesse generale. Scatta la possibilità di attribuire poteri sostitutivi al premier.

- SILENZIO ASSENSO TRA AMMINISTRAZIONI. In caso di contese tra amministrazioni centrali su nulla osta e altri concerti sarà il premier a decidere, dopo un passaggio in Cdm. E` fissato anche un tetto per ottenere il sì: massimo 30 giorni, che diventano 90 in materia di ambiente, cultura e sanità. Sulla stessa linea le misure per sbloccare la conferenza dei servizi.

- GHIGLIOTTINA SUI DECRETI. Una forbice che mira a sbrogliare la matassa di rinvii a provvedimenti attuativi. Tutto passa per una delega al Governo, chiamato a fare una cernita sugli ultimi tre anni (esclusi i dlgs).

- POTERI A PALAZZO CHIGI. Verranno precisate le funzioni di palazzo Chigi per il mantenimento dell`unità di indirizzo. Un rafforzamento della collegialità che si ritrova anche nelle nomine di competenza, in modo che le scelte passino per il Cdm. La delega riguarda pure la definizione delle competenze in materia di vigilanza sulle agenzie fiscali (come le Entrate).

- UNO STATUTO E UN NUOVO CAPO PER P.A. DIGITALE. Arriva la `carta della cittadinanza digitale`, con il Governo delegato a definire il livello minimo di qualità dei servizi online. A guidare la svolta digitale ci penserà un dirigente ad hoc.

- BOLLETTE ELETTRONICHE DA PAGARE CON SMS. I pagamenti verso la P.A, come bollette e multe, potranno avvenire anche ricorrendo al credito telefonico (ricaricabili o abbonamenti) purché si tratti di micro-somme (presumibilmente sotto 50euro). Il versamento potrà quindi essere eseguito con un semplice sms.

- FREEDOM OF INFORMATION ACT ITALIANO. Tutti avranno il diritto di accedere, anche via web, a documenti e dati della P.A. Si spalancano gli archivi pubblici, ma restano dei limiti.

- NUMERO UNICO PER EMERGENZE. Basterà chiamare il 112 per chiedere aiuto in ogni circostanza. L`idea è quella di realizzare centrali in ambito regionale che, raccogliendo la richiesta, siano in grado di smistarla al servizio interessato.

- UN SOLO LIBRETTO PER AUTO. Si apre al trasferimento del Pubblico registro automobilistico (Pra), retto dall`Aci, al ministero dei Trasporti, a cui fa capo la Motorizzazione. Si va infatti verso un`unica banca dati per la circolazione e la proprietà, con un solo libretto.

(Fonte; Gds)