I RINGRAZIAMENTI DEL COMITATO CARNEVALE MAZARESE

E anche il IV Carnevale Mazarese è finoto. Be
llo o brutto che sia stato ha comunque regalato a Mazara ed ai mazaresi 5 giornate di gioia e divertimento. 4 sfilate di carri. 1 spettacolo musicale in pzz Mokarta. dj sett in pzz Mokarte e piazza del popolo. Il Carnevale il primo giorno è partiro dalla Madonna del Paradiso. Il secondo da via Sansone vicino l'Avis. il terzo giorno da via Castelvetrano. Il quarto giorno si è svolto il Carnevale dei bambini alla Casa del Volontariato di Mazara in via Don Primo Mazzolari 101. Il quinto giorno il Carnevale Mazarese 2016 si è concluso a Borgata Costiera. Quindi nel 2016 il Carnevale di Mazara ha toccato quasi tutti i quartieri di Mazara. Non ci rimane che ringraziare l'amministrazione Comunale, l'Avis, l'Auser, l'Unac, l'Anvvfc, l'AIpS, Rivestarredil, tutte le Associazioni della Casa del Volontariato di Mazara, le Scuole di ballo, i Volontari del Servizio Civile dell'UIC Rappresentanza Comunale di Mazara, tutti i volontari ed i cittadini di Mazara che hanno partecipato a vario titolo alla riuscita di questo Carnevale Mazarese 2016 ed infine il Comitato Carnevale Mazarese. Grazie a turti e scusate se nell'elenco dimentico a citare qualcuno.
F.to Ernesto Certa
Direttore Artistico
Carnevale Mazarese 2016.

Dieci Poesia di Alessia Maltese


Duole l'anima
lei che strugge
controvento come
l'occhio torce ove
il sole bagna le foglie,
e con esso rami
secchi sembianti.
Dogliono l'anima,
e sei triste.
--------------------------------
Duole l'anima
lei che strugge
controvento come
l'occhio torce ove
il sole bagna le foglie,
e con esso rami
secchi sembianti.
Dogliono l'anima,
e sei triste.
---------------------------------------
Come polvere
su l'angoli
di stanze,
sole.
Posatasi in
parvenza de i
camini del cuore.
Fuma, solitario.
Ha esploso
quel ch'ha dentro.
------------------------------
Dammi la mano
disse il dolore
ad una sedia fuori dal sole,
stava suonando
la sua solitudine
nuocendo il gelo del suolo supino.
È una canzone,
giunge all'orecchio.
Ha detto al dolore, d'essere vivo.
---------------------------------
Sventrare l'anima
come all'autunno
petali al fiore
coperta.
Sventrare il cuore
come all'inverno
ghiacci di monti
coperta.
Sventrarsi,
come i sogni.
All'ora di risveglio.
--------------------------------
Ed io, che credo
la pelle e questo
corpo,
nonché ospiti
dell'anima.
Poiché questa
giammai inverso
ha scalfito
d'essi immagine.
Ha bagnato l'uomo
di lacrime caverne.
E l'ha tinte,
in rosso amore.
--------------------------
Sembrare mattine
uomini in fame
di stelle.
Solo celeste
chiudono i ganci,
appesi nel cielo
di notte soltanto.
A pesi, nel cuore.
----------------------------
Sei pergamena
agli scrivani
d'amor fecondo
grida.
T'avverto
al giorno
essiccare fiato
soffre.
Sempre.
Cuci dolori,
ed io appendo
al chiodo.
----------------------------
Grotteschi, gli uomini.
Incavati, come rocce.
A pitturarne, forme.
La natura, de l'anima.
Di tanto, in tanto.
Impigliati, tra i solchi.
Sprazzi gialli, di luce.
Ma se guardi, da vicino.
Ne rimane pure, la rugiada.
Grotteschi, sui telai del mondo.
--------------------------------------------------
Se stendi
parallele,
le dita.
Al dorso
d'un mare
increspato.
Le rughe
d'uomini
abissi già
uccisi.
Hai le mani
d'onde,
e scrivi poesie.

Alessia Maltese

Un itinerario dall’architettura greca ai nostri giorni

Un itinerario dall’architettura greca ai nostri giorni

di Piero Di Giorgi



L’architettura, come l’arte e tutti gli altri sistemi simbolico-culturali in generale, riflettono il modo di sentire e di abitare dell’epoca in cui si esprime. Tenere viva la memoria del passato è la precondizione per conoscere le nostre radici, per capire chi siamo oggi. Senza la memoria del passato non avremmo alcuna identità.

Sin dall’avvento dell’homo sapiens, l’umanità si è sempre interrogata sul senso della vita  e della morte. Da sempre l’uomo si è posto domande fondamentali riguardanti il chi siamo e donde veniamo e sull’origine dell’universo. L’uomo preistorico aveva una concezione animistica e mitologica, mediante la quale creava un mondo magico, dominato da dei e compiva riti propiziatori per accattivarsi la necessaria protezione. In una visione antropomorfica, gli dei erano visti con sembianze umane e dotati di passioni terrene ed entravano in comunicazione con gli uomini tramite i sacerdoti, veri depositari del sapere. Gradualmente alle religioni politeiste si sono sostituite quelle monoteiste e successivamente alle teogonie si sono affiancate le cosmogonie.

L’uomo, proiettandosi verso orizzonti metastorici, ha creato una cultura del sacro. E poiché la nascita delle religioni, da religere, significa creare legami, nella fattispecie con un’entità soprannaturale, costruì anche dei luoghi fisici dove comunicare con il proprio Dio.

L’artista Pino Giacalone, pittore neofigurativo ma non fotografo della realtà, poiché anzi la trascende con venature e tracce talora surreali e anche metafisiche, già docente di disegno e storia dell’arte, ha incantato il numeroso pubblico presente al museo ornitologico di Mazara del Vallo con una conferenza dal titolo “Polisemia della chiesa: dall’arte greca ai giorni nostri”.

Nella confluenza tra più significati, stili e tradizioni – esordisce Giacalone – la chiesa occupa un posto privilegiato, in quanto è capace di addensare in sé tanti significati: luogo del sacro, essa è, al tempo stesso, testimonianza del potere religioso e della sua relazione con quello secolare, espressione dell’immaginario collettivo e testimonianza di un momento di evoluzione dell’arte. Le chiese di Mazara sono, per il relatore, lo spunto, l’occasione per aprire lo sguardo verso il rapporto tra la concezione del sacro e lo spazio della struttura architettonica. Così il tempio greco esprime l’impossibilità dell’uomo di accedere allo spazio della divinità. La basilica romana, nella sua grandiosa monumentalità, esprime autonomia rispetto all’uomo e, in un certo senso, la sua inaccessibilità alla dimensione del sacro. La chiesa cristiana riduce le proporzioni e indica un percorso verso l’altare, dando centralità all’uomo. Oppure, con riferimento a Mazara, la cattedrale arabo-normanna, come simbolo del potere normanno in sintonia con il papato e S. Maria delle Giummare, come espressione di una religiosità popolare. Scendendo nel particolare, la facciata della chiesa cristiana – sottolinea Pino Giacalone – assolve a una funzione diversa nelle diverse epoche storico-culturali. Se le chiese cristiane primitive annunciano un itinerario di rigore, le chiese del periodo umanistico-rinascimentale, con le facciate equilibrate e simmetriche, rappresentano e annunciano un itinerario spirituale in cui la ragione costituisce il criterio del sacro, così come le facciate barocche esprimono un cammino di libertà e d’immaginazione, ma anche di festa. Anche all’interno, le chiese suggeriscono, secondo le epoche, “un cammino essenziale, rigoroso, senza distrazioni, oppure un itinerario ricco di momenti di riflessione, in compagnia dei santi, che hanno già compiuto il loro cammino”. Questi caratteri dell’edificio cristiano sono comuni, nelle varie epoche, in tutti i luoghi e quindi vale anche per le chiese di Mazara del Vallo, che non sfuggono a questa regola, come si può constatare nella tipologia dei suoi edifici sacri, con tutti i modelli architettonici più significativi della storia dell’arte.

Le chiese mazaresi illustrano l’evoluzione dei gusti architettonici ed estetici, dal periodo normanno a quello barocco, ma alcune di esse sono contaminate anche dagli stilemi architettonici del passato, di cui la cattedrale costituisce un esempio concreto di commistione
e di sintesi singolare dello stile romanico (equilibrio di volumi e di proporzioni) e della tradizione architettonica bizantina, araba e normanna.

I normanni, nel XII secolo, avevano portato in Sicilia il gusto per lo stile gotico, dinamico in tutte le sue manifestazioni, ma lo splendore dell’architettura siciliana cambiò i loro gusti e il gotico ha assorbito elementi dell’architettura araba. E ciò è stato possibile anche grazie a una grande tolleranza dei normanni verso i musulmani, favorendo una coesistenza pacifica. Proprio per l’atteggiamento di cooperazione e di tolleranza dei normanni, nasce lo stile noto come arabo-normanno, in cui i motivi del romanico, introdotti dai nuovi conquistatori, riassumibili in equilibrio e consistenza ma anche nella dinamica del gotico, si fondono con quelli dell’architettura araba, più duttile e armonica.

La chiesa di S. Nicolò regale (1150), con tre absidi e tre finestre, costruita quasi in contemporanea con S. Giovanni degli eremiti a Palermo e con la chiesa della santissima trinità a Castelvetrano, è l’espressione più genuina di questo connubio arabo-normanno. Dopo il Concilio di Trento, l’architettura riflette, nella sua razionalità e simmetria, il sentimento del tempo, rispecchia lo spirito del Concilio di Trento e la volontà di reagire allo riforma protestante, che voleva chiese spoglie e disadorne.

Il patrimonio di edilizia sacra più consistente si condensa in epoca barocca, tra il XVII e il XVIII secolo. Non ci troviamo più di fronte a elementi geometrici semplici e solenni, che danno l’idea di uno spazio definito, ma di fronte a un insieme di curve, sporgenze e rientranze che offrono una visione non definita e dinamica dello spazio. L’esplosione del barocco contrappose alle elaborazioni elaborate e artificiose e alle eleganze esteriori del manierismo, ma anche al senso di mistero e di equilibrio del rinascimento, le sue esaltanti esuberanze, le sue spettacolari dinamicità e i suoi slanci.

Ciò è avvenuto per la chiesa della Martorana e per la cattedrale arabo-normanna di Palermo ma anche per  la cappella palatina nel palazzo dei Normanni, fusione armonica delle migliori tradizioni romaniche, bizantine e islamiche; e anche per S. Giovanni degli Eremiti, fatto erigere da Ruggero II su una moschea musulmana e nell’abside della cattedrale di Cefalù.

A Mazara, nota anche come città delle cento chiese e dei cento monasteri, è raro trovare una chiesa la cui costruzione, pur avvenuta intorno all’anno mille, non sia stata rimaneggiata in stile barocco. Ne sono esempio la cattedrale, la cui costruzione iniziò nel 1093 ad opera del conte Ruggero, costruita su una moschea e completamente trasformata in stile barocco verso la fine del 1600, e che conserva della primitiva costruzione le mura del transetto, la finestra all’esterno dell’abside e un affresco raffigurante il Cristo pantocratore, come sul catino dell’abside del duomo di Cefalù e nella cupola della cappella Palatina. Lo stesso è avvenuto con la chiesa di S. Michele e con la chiesa di S. Francesco, originariamente gotico-normanna, con annesso il convento francescano del 1216, e ricostruita  nel 1680 in stile barocco. E ancora S. Maria di Gesù, rifatta in barocco, conserva un portale d’ingresso in stile arabo-normanno. Il barocco siciliano è sovrano anche nella chiesa di S. Bartolomeo, sorta nel 1601, con il suo campanile dinamico e sinuoso e nelle chiese della Madonna del paradiso e di S. Veneranda con i due svettanti campanili.

Il Giacalone, a tal proposito, evidenzia opportunamente come il pregiudizio sull’arte barocca, come “arte brutta”, sulla scia del giudizio tranchant che ne aveva dato Benedetto Croce, è stato oggi superato, rivalutando l’arte barocca e riconoscendole uno stile e una categoria estetica, un modo diverso di interpretare il bello. La proposta che fa l’artista Giacalone è di ricostruire un itinerario significativo di tutte le principali innovazioni del barocco, attraverso una risistemazione delle chiese di quel periodo, di cui alcune presentano un grande degrado.

Dopo l’epoca del barocco prevale nelle nuove chiese uno stile eclettico, con una certa prevalenza di motivi classici.

In chiusura, il relatore offre al pubblico presente una dissertazione colta sulla differenza tra il gotico francese e quello italiano, influenzato dalla forte tradizione classico-romanica, che lo
rende più equilibrato e meno verticale delle strutture gotiche d’oltralpe.

Mentre ascoltavo la conferenza del maestro Giacalone balenavano nella mia mente alcune delle sue opere, in particolare quelle che raffigurano le chiese e i palazzi della città e pensavo che anche lì, il tema di fondo era quello della memoria, non intesa come nostalgia, rimpianto, ma quella che vuole strappare alla damnatio memoriae il patrimonio artistico del passato, carico di storia antica e di prestigiosi monumenti e chiese della sua e nostra città, nella consapevolezza che il passato è il presente ricordato e che senza la memoria del passato non c’è futuro.

Mi veniva in mente anche che la stessa operazione, ora affidata al linguaggio verbale, il relatore l’aveva già compiuta attraverso il linguaggio pittorico, quasi a volere immortalare o lasciare traccia di quel che potrebbe andare perduto, per incuria o per difficoltà di fruizione, privandone le generazioni future. Ed è questa la denuncia che Pino Giacalone compie con il garbo che gli è consustanziale. Egli vuole onorare la sua città natale e, perché no, immortalare se stesso come il pittore che ha tramandato ai posteri i monumenti della sua città, qualora una irreparabile catastrofe naturale o il vizio assurdo dell’abbandono potesse ripetere quel che è avvenuto già con la demolizione del castello normanno o come rischia di fare il residuale arco normanno.

Museo sotto le stelle 2015



Mazara del Vallo, Museo Diocesano. Da sabato 8 agosto ritorna l’atteso appuntamento ormai annuale con “Museo sotto le stelle”, le “notti bianche” estive del Museo Diocesano.
In quest’occasione, si spalancano le porte delle sale espositive per accogliere i numerosi visitatori: amanti dell’arte, turisti, appassionati, studenti, o semplicemente cittadini curiosi di affacciarsi alla soglia di uno scrigno di preziosi tesori. I percorsi sono resi più suggestivi dalle luci notturne, che creano un approccio luministico ed emotivo diverso e coinvolgente alle opere d’arte in mostra.
In particolare, quest’anno la manifestazione estiva è dedicata alla presentazione del nuovo allestimento della Sala Montaperto.
Il Monumento del sec. XV, commissionato dal vescovo umanista Giovanni Montaperto e capolavoro di Domenico Gagini, è composto dall’arca del vescovo e da un gruppo di preziose statue di delicata fattura. Collocate in una sala interamente dedicata, godono adesso di una nuova quinta cromatica, che fa risaltare il bianco del marmo e le variazioni chiaroscurali evocate dal contrasto tra luci ed ombre.

"Il Monumento Montaperto è un vero e proprio fiore all’occhiello del nostro patrimonio di arte sacra - dichiara Francesca Paola Massara, direttore del Museo –. Considerato una delle più significative espressioni del Rinascimento siciliano, mostra nelle movenze dei personaggi e nei delicati volti femminili una grazia ed una sensibilità alla luce che può rivaleggiare con le più celebrate Madonne toscane coeve. La realizzazione di un nuovo, più adeguato contesto espositivo ne fa risaltare i profili e le aggraziate silhouettes, consentendone sicuramente una migliore lettura e un rinnovato godimento dello sguardo".
Dalle ore 21.30 alle 24.00 sarà offerta la possibilità di visite gratuite, guidate dal qualificato staff del Museo; non mancherà, come di consueto, il generoso supporto dei volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
Il Direttore
Prof. Francesca Paola Massara

Il 112 numero unico per le emergenze: addio 113, 115 e 118



La decisione contenuta all'interno della riforma della Pubblica amministrazione. Il numero unico entrarà in vigore solo quando il Governo predisporrà il decreto specifico

ROMA - Con un emendamento presentato durante la discussione al Senato dellariforma della Pubblica amministrazionesi prevede "l’istituzione del numero unico europeo 112 su tutto il territorio nazionale con centrali operative da realizzare in ambito regionale".

ADDIO AI "VECCHI" NUMERI -Scompariranno gli attuali 113, 115 e 118 ed in caso di emergenza i cittadini dovranno chiamare unicamente il 112. La misura entrerà in vigore solo quando il Governo predisporrà il decreto specifico, che porterà anche alla creazione di centrali operative regionali.

Fonte Todat.it

Approvata la riforma della Pubblica Amministrazione



Via libera definitivo al ddl di riforma della Pubblica Amministrazione. L`Aula del Senato ha infatti approvato la delega sulla P.A, con 145 voti a favore. I contrari sono invece stati 97 e nessun astenuto.

A favore della delega hanno votato Ap e Pd. Si sono detti contrari al ddl M5s, Fi, Ln, Cri, Sel, Gal ed Ala. La riforma della P.A. diventa così legge, le prossime tappe sono, dopo la firma del Capo dello Stato, la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma soprattutto si apre la fase di attuazione. Essendo una legge delega la messa a punto dei decreti legislativi rappresenta un capitolo cardine. Ci sono oltre 15 deleghe a cui seguiranno altrettanti, e forse più, provvedimenti: si va dalla razionalizzazione delle partecipate pubbliche al riordino della dirigenza, dalla digitalizzazione dei servizi al processo contabile, dal taglio delle prefetture a quello delle camere di commercio. Ma ci sono delle misure che si possono definire auto-applicative, come la definizione di un meccanismo per il silenzio assenso tra amministrazioni con tempi certi, per cui dopo 30 giorni, massimo 90, in caso di mancata risposta, si intende ottenuto il via libera. Risultano di immediata attuazione anche i limiti all`autotutela, per cui si mettono dei paletti ai poteri dello Stato di intervenire a sua difesa. Tuttavia anche per le deleghe il Governo ha fatto subito sapere di voler procedere in tempi brevi. E se la pubblicazione in Gazzetta avverrà presto, si punta a presentare il primo pacchetto di decreti attuativi già al primo Cdm dopo la pausa estiva.

La riforma della Pubblica Amministrazione è stata «salvata» dalle opposizioni che hanno garantito il numero legale al Senato, che era di 150 voti. I sì infatti sono stati 145 e sono stati i 97 «no» a consentire che il provvedimento venisse approvato. Se i contrari non avessero votato, infatti, la riforma oggi non sarebbe passata.

Ecco i principali capitoli della riforma della P.A, dopo il via libera definitivo al Senato.

- STRETTA SU DIRIGENZA. Anche i capi diventano licenziabili se valutati negativamente. Ma pur di non essere mandati potranno optare per il dimensionamento. Gli incarichi non saranno più a vita (4+2 anni) e scatta la revoca in caso di condanna della Corte dei Conti. A proposito è stato aggiunto un intero articolo dedicato al processo contabile.

- TUTTI I DIRIGENTI IN UN UNICO BACINO. E` previsto un solo ruolo (seppure diviso su tre livelli: statale, regionale, locale) senza più distinzione tra prima e seconda fascia. Si va verso una quota unica (intorno al 10%) per l`accesso di esterni. La figura del segretario comunale è superata.

- CONCORSI, SUPERATO VOTO MINIMO LAUREA. Non ci sarà più una soglia sotto la quale si è fuori dalle selezioni pubbliche. L`obiettivo è dare più importanza alla valutazione in sede di concorso. Nelle prove non mancherà mai un test sull`inglese.

- LICENZIAMENTI FACILI. Quando scatta un`azione disciplinare non si potrà più concludere tutto con un nulla di fatto, la pratica dovrà essere portata a termine senza escludere il licenziamento. Quanto alla diatriba sull`articolo 18, la reintegra resterebbe.

- SU ASSENZE CON POTERI A INPS. Niente più finti malati. Per centrare l`obiettivo le funzioni di controllo e le relative risorse passano dalle Asl all`Inps. Vengono poi posti dei paletti per il precariato. C`è anche un passaggio per favorire la staffetta generazionale, ma a costo zero. Nasce la Consulta per l`integrazione dei lavoratori disabili.

- MAGLIE PIU` LARGHE PER PENSIONATI P.A. Il tetto di un anno vale solo per i ruoli direttivi. Le altre cariche sono comunque consentite, ma resta il vincolo della gratuità.

- SCOMPARE FORESTALE, RIORDINO FORZE. Il ddl pone le basi per l`assorbimento della Forestale in un`altra forza (con tutta probabilità i Carabinieri), così da portare i corpi da 5 a 4. Si prevede inoltre un riordino di tutte le forze.

- SCURE SU PARTECIPATE. Verranno ridotte e si prevede un numero massimo di `rossi` dopo cui c`è la liquidazione, possibile anche il al commissariamento. Si prevede il dimezzamento delle camere di commercio.

- SFORBICIATA SU PREFETTURE. Si va verso un taglio netto che potrebbe portare anche a un dimezzamento, quel che ne rimarrà andrà a finire nell`Ufficio territoriale dello Stato, punto di contatto unico tra P.A. periferica e cittadini. Si farà piazza pulita degli uffici doppioni tra ministeri e Authority. si tratta di interventi di Spending Review che si ritrovano anche nella riduzione alla spesa per intercettazioni.

- PRATICHE DIMEZZATE PER GRANDI OPERE. Un `taglia burocrazia`, al fine di semplificare ed accelerare, fino al dimezzamento dei tempi, le operazioni in caso di rilevanti insediamenti produttivi, opere di interesse generale. Scatta la possibilità di attribuire poteri sostitutivi al premier.

- SILENZIO ASSENSO TRA AMMINISTRAZIONI. In caso di contese tra amministrazioni centrali su nulla osta e altri concerti sarà il premier a decidere, dopo un passaggio in Cdm. E` fissato anche un tetto per ottenere il sì: massimo 30 giorni, che diventano 90 in materia di ambiente, cultura e sanità. Sulla stessa linea le misure per sbloccare la conferenza dei servizi.

- GHIGLIOTTINA SUI DECRETI. Una forbice che mira a sbrogliare la matassa di rinvii a provvedimenti attuativi. Tutto passa per una delega al Governo, chiamato a fare una cernita sugli ultimi tre anni (esclusi i dlgs).

- POTERI A PALAZZO CHIGI. Verranno precisate le funzioni di palazzo Chigi per il mantenimento dell`unità di indirizzo. Un rafforzamento della collegialità che si ritrova anche nelle nomine di competenza, in modo che le scelte passino per il Cdm. La delega riguarda pure la definizione delle competenze in materia di vigilanza sulle agenzie fiscali (come le Entrate).

- UNO STATUTO E UN NUOVO CAPO PER P.A. DIGITALE. Arriva la `carta della cittadinanza digitale`, con il Governo delegato a definire il livello minimo di qualità dei servizi online. A guidare la svolta digitale ci penserà un dirigente ad hoc.

- BOLLETTE ELETTRONICHE DA PAGARE CON SMS. I pagamenti verso la P.A, come bollette e multe, potranno avvenire anche ricorrendo al credito telefonico (ricaricabili o abbonamenti) purché si tratti di micro-somme (presumibilmente sotto 50euro). Il versamento potrà quindi essere eseguito con un semplice sms.

- FREEDOM OF INFORMATION ACT ITALIANO. Tutti avranno il diritto di accedere, anche via web, a documenti e dati della P.A. Si spalancano gli archivi pubblici, ma restano dei limiti.

- NUMERO UNICO PER EMERGENZE. Basterà chiamare il 112 per chiedere aiuto in ogni circostanza. L`idea è quella di realizzare centrali in ambito regionale che, raccogliendo la richiesta, siano in grado di smistarla al servizio interessato.

- UN SOLO LIBRETTO PER AUTO. Si apre al trasferimento del Pubblico registro automobilistico (Pra), retto dall`Aci, al ministero dei Trasporti, a cui fa capo la Motorizzazione. Si va infatti verso un`unica banca dati per la circolazione e la proprietà, con un solo libretto.

(Fonte; Gds)

Immigrazione: superstiti, c'è stato un naufragio con decine di morti. Tragico racconto di alcuni migranti giunti superstiti ad Augusta (Siracusa)

(Foto archivio) © ANSA

24 luglio 2015, 08:46 - Alcune decine di migranti - una quarantina secondo le testimonianze dei superstiti - sarebbero annegati in seguito al naufragio di un gommone avvenuto ieri mattina davanti alle coste libiche. Lo hanno riferito alcuni dei sopravvissuti sbarcati nel pomeriggio ad Augusta dalla nave militare tedesca Holstein che ha soccorso complessivamente 283 profughi.

I superstiti del naufragio, una ottantina in tutto, sono stati raccolti da una nave mercantile prima di essere affidati alla nave militare tedesca Holstein, che ha soccorso diverse imbarcazioni nel canale di Sicilia. Agli operatori dell'organizzazione umanitaria Save the children hanno raccontato che erano circa 120 su un gommone fatiscente partito dalla Libia che a un certo punto avrebbe cominciato a imbarcare acqua. Una quarantina di migranti, tra i quali donne e bambini, sarebbero annegati dopo essere finiti in mare. Le testimonianze dei sopravvissuti vengono ritenute attendibili dall'organizzazione umanitaria. "Abbiamo parlato con diversi di loro - spiega Giovanna Di Benedetto, portavoce di Save the children - e le versioni sono concordi. Ho davanti a me un ragazzo in lacrime perchè ha perduto il fratello. Le vittime sarebbero tutte originarie di paesi dell'area sub sahariana". Tra i 283 migranti sbarcati ad Augusta vi sono profughi provenienti da Somalia, Eritrea, ma anche Benin e Mali. Le operazioni di identificazione sulla banchina sono in corso. Non è stato ancora deciso dove saranno trasferiti.

(Fonte ANSA)

Nasa, scoperto pianeta 'gemello' della Terra. Grazie al telescopio Keplero

Nasa, rappresentazione grafica del pianeta 'gemello' della Terra

24 luglio, 09:13 - Scoperto un pianeta simile alla terra: "è il pianeta 'gemello' piu' vicino alla terra, una sorta di cugino piu' anziano, osservato dal telescopio Keplero". A fare lo storico annuncio,John Grunsfeld della Nasa, in un briefing in corso con altri esperti. La possibile 'nuova Terra' e' stata chiamata "Kepler 452B". "Gli anni su Kepler 452B sono della stessa lunghezza che qui sulla Terra - ha spiegato Jon Jenkins, capo analista dei dati provenienti dal telescopio della Nasa - ed ha trascorso miliardi di anni intorno la zona 'abitabile' della sua stella. Il che significa che potrebbe aver ospitato vita sulla sua superficie ad un certo punto, o potrebbe ospitarla ora" "Kepler 452B - hanno spiegato ancora gli esperti - ha un'eta' di 6 miliardi di anni e riceve il 10% in piu' di energia dalla sua stella rispetto alla Terra". La sua dimensione e' compatibile con quella della Terra - ossia una volta e mezza il nostro globo - ed il suo sistema solare anche.

Nasa: la 'nuova terra' non è sola, possibili altri 12 pianeti simili
Un'altra dozzina di pianeti simili al 'cugino' più vicino al nostro globo annunciato oggi - il 'Kepler 452 B' - sono stati scoperti dal telescopio Kepler insieme all'analisi dei laboratori a terra della Nasa. "Sono pianeti candidati simili", hanno spiegato gli esperti della Nasa. Dodici - specifica una nota - hanno diametri più grandi di una-due volte la Terra e orbitano attorno alle loro stelle, simili al sole, nella zona abitabile. Nove di questi hanno hanno stelle simili in dimensione e temperatura al nostro sole. L'habitat potrebbe in teoria ospitare acqua e quindi la vita. Un nuovo telescopio che seguirà le orme del lavoro fatto da Kepler - ora in pensione - verrà lanciato nel 2017. Suo scopo sarà cercare "i pianeti più vicini" simili alla terra.

(Fonte ANSA)

Occhio bionico a anziano con maculopatia, prima volta a mondo. Paziente vede dopo anni

Operazione occhi

24 luglio, 09:52 - Per la prima volta al mondo un occhio bionico è stato impiantato su un uomo di 80 anni affetto da Degenerazione maculare senile secca, una patologia degenerativa che colpisce 20-25 milioni di persone a livello mondiale. L' annuncio,oggi a Manchester, e' del chirurgo Paulo Stanga del Manchester Royal Eye Hospital e dall'azienda Second sight medical products. Per la prima volta da anni, il paziente, Ray Flynn, riesce a vedere contorni di persone e oggetti. CR/ L'intervento chirurgico è stato effettuato il 16 giugno e l'impianto di retina artificiale è stato attivato nel paziente per la prima volta il primo luglio.
Secondo gli esperti, grazie alla riabilitazione, la vista del paziente continuerà a migliorare. Ray Flynn, ha spiegato Stanga, chirurgo al Manchester Royal Eye Hospital e professore di Oftalmologia all'Università di Manchester, ''è il primo paziente a ricevere un impianto di occhio bionico nell'ambito della nostra sperimentazione, che ha l'obiettivo di verificare se pazienti ciechi con totale perdita della visione centrale a causa della Degenerazione maculare senile possano trarre benefici da una retina artificiale. Attualmente - precisa l'esperto - le indicazioni per l'uso di protesi retiniche oggi disponibili sono limitate a pazienti affetti da retinite pigmentosa, una malattia rara. Al momento - ha commentato il chirurgo - i primi risultato ottenuti con l'intervento su Ray Flynn rappresentano un totale successo''.

(Fonte ANSA)

Borsellino, Crocetta: sono un combattente, non mi dimetto

"Pd mi sfiduci e sarà complice dei golpisti"


Nel giorno della commemorazione per lamorte di Paolo Borsellino nella strage di Via D'Amelio, Crocetta va all'attacco e dopo le polemiche degli ultimi giorni è deciso a non lasciare la poltrona da governatore della Sicilia, per non darla vinta ai "golpisti", dice. "Non mi dimetto, sono un combattente e un combattente muore sul campo. Se lo facessi la darei vinta ai poteri forti". Lo dice alll'ANSA il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta. "Trovo assurdo che organi istituzionali abbiano espresso giudizi senza fare le dovute verifiche", spiega Crocetta. "Il Pd vuole le mie dimissioni? Mai, mi sfiducino se vogliono, così si renderanno complici dei golpisti e passeranno alla storia come coloro che hanno ammazzato il primo governo antimafia della Sicilia".

"Non dimentichiamo mai l'eroismo di Paolo Borsellino e di Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel giorno dell'anniversario della strage di Via d'Amelio.

Non dimentichiamo mai l’eroismo di Paolo Borsellino e di Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina

— Matteo Renzi (@matteorenzi) 19 Luglio 2015

Il figlio Manfredi visita Giardino della memoria - Il figlio di Paolo Borsellino, Manfredi, ha visitato in forma strettamente privata nelle prime ore del mattino il Giardino della Memoria di Ciaculli e ha reso omaggio alle vittime della strage di Palermo del 19 luglio 1992 in cui caddero il padre e cinque agenti della polizia di Stato. Erano presenti il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, e i vertici dell'Unione nazionale cronisti che ha promosso la realizzazione del giardino insieme all'Anm. "Il Giardino della Memoria - ha detto Manfredi Borsellino - è ormai uno dei simboli della legalità e della vera lotta alla mafia dove i cronisti e i magistrati spendono energie sane e saldi valori per allontanare da questa terra il cancro della mafia. Questo luogo è importante perché teatro al pari di via D'Amelio di visite di scolaresche che imparano a non disperdere la memoria". "Ricordo - ha proseguito - che il primo albero piantato in questo Giardino è stato proprio quello dedicato a mio padre e agli agenti trucidati quel terribile giorno. In questo momento vorrei spendere parole di elogio e di apprezzamento per quella gente comune e quei bambini che anche quest'anno, sfidando il caldo e rinunciando ad una domenica al mare, si daranno appuntamento nel luogo della strage e lì dove mio padre è nato, in piazza Magione". L'albero dedicato alle vittime della strage di via D'Amelio è l'unico, nel Giardino di Ciaculli, che reca una frase: "Nell' anniversario dell'eccidio di via D'Amelio, un albero per radicare nei nostri cuori la memoria del sacrificio di tutte le vittime di 'Cosa nostra'".

Ieri il duro intervento di Manfredi Borsellino- "Da oltre un anno mia sorella Lucia era consapevole del clima di ostilità e delle offese subite solo per adempiere il suo dovere, in corsi e ricorsi drammatici che ricordano la storia di mio padre". Così, a sorpresa, Manfredi Borsellino ha parlato della sorella, ex assessore alla Sanità, durante le commemorazioni della strage di via D'Amelio. "Lucia ha portato una croce, e tanti lo possono testimoniare, fino al 30 giugno: voleva una sanità libera in Sicilia" - ha aggiunto Manfredi Borsellino, figlio del magistrato ucciso, rivolgendosi a Sergio Mattarella durante la cerimonia in ricordo delle vittime della Strage di via D'Amelio, in corso nel palazzo di Giustizia di Palermo. "La lettera di dimissioni con cui mia sorella Lucia ha lasciato l'assessorato - ha aggiunto - ha prodotto il silenzio sordo delle istituzioni, soprattutto regionali. Ma quella lettera dice tutto e andrebbe riletta".

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella si è alzato e ha abbracciato Manfredi Borsellino, figlio del magistrato, quando il commissario di polizia, commosso, ha finito il suo discorso a Palazzo di giustizia.

l governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, non partecipa alla cerimonia per l'anniversario della strage di via D'Amelio, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, in programma nel pomeriggio al Palazzo di Giustizia. Lo si apprende da fonti della regione. Per la cerimonia odierna, Crocetta ha deciso di delegare il suo vice, Baldo Gucciardi in rappresentanza della Regione, rimanendo chiuso nel suo silenzio dopo le polemiche sulla presunta intercettazione telefonica col suo medico Matteo Tutino, pubblicata da l'Espresso.

"Non ho mai lasciato sola Lucia Borsellino, la sua sofferenza e il suo calvario sono stati anche miei", ha detto all'ANSA il governatore Crocetta, che replica a Manfredi Borsellino.

L'invito a non farsi vedere alle commemorazioni del 23esimoo anniversario dell'assassinio di Paolo Borsellino gli era stato mandato per sms. Poche righe, l'essenziale perché capisse che non era ospite gradito, "firmate" da Rita, la sorella del magistrato ucciso da Cosa nostra. Non si sa se e cosa abbia risposto Rosario Crocetta, governatore siciliano arrivato a un passo dalle dimissioni per la pubblicazione sull'Espresso di una presunta intercettazione choc in cui il suo interlocutore, il medico Matteo Tutino, augurava all'ex assessore Lucia Borsellino di fare "la fine del padre". Di certo, nonostante la smentita dei pm del capoluogo, tornati a ribadire che della conversazione nelle inchieste della Procura non c'è traccia - ma il direttore dell'Espresso ha di nuovo confermato che la telefonata c'è -, si è chiuso in un silenzio che lui stesso definisce "totale".

Se ci sono altri magistrati che sono in possesso dell'intercettazione tra Crocetta e Tutino, la cui esistenza è stata smentita dalla Procura di Palermo, che lo dicano". Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano a Palermo per la commemorazione della strage di via D'Amelio. "L'incertezza crea - ha aggiunto - un clima insopportabile".

In preda alle disperazione, dopo le roventi polemiche, politiche e non, scatenate dalla pubblicazione dell'intercettazione, il presidente della Regione si è rifugiato nella sua casa di Castel di Tusa, sul litorale tra Palermo e Messina. Né ha fatto sapere se domani parteciperà alle cerimonie organizzate per ricordare il magistrato ucciso, alle quali saranno presenti il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e i ministri Orlando e Alfano. Meno duro di Rita Borsellino il fratello Salvatore che parla il giorno dopo la clamorosa smentita dei magistrati. "Rita gli ha scritto - puntualizza - dopo che si sono diffuse le prime notizie che davano per certa l'intercettazione che riguarda Crocetta. Lo stesso pensavo io. Ora però sospendo il giudizio. Se le intercettazioni fossero in realtà una macchina del fango sarebbe un atto di sciacallaggio, aspetto che lo dica la magistratura. Ma in questo momento di incertezza Crocetta farebbe bene a evitare di presentarsi".

Sicuramente non ci saranno i figli di Borsellino: Manfredi andrà, per dovere d'ufficio, solo alla cerimonia con il questore ma non a quella con le autorità; Lucia e Fiammetta sono invece a Pantelleria, dove ricorderanno il padre in forma privata. Se i politici continuano a discutere della presunta telefonata tra Tutino, ai domiciliari per truffa, e il governatore, la Procura torna a negarne l'esistenza. E lo fa con più forza di ieri. A parlare è ancora una volta il capo dei pm Francesco Lo Voi che, dopo la pubblicazione della notizia, aveva fatto controllare capillarmente tutti gli atti d'indagine. "Ribadisco quanto contenuto nel comunicato stampa di ieri. - dice - L'intercettazione tra il dottor Tutino e il presidente Crocetta, di cui riferisce la stampa, non è agli atti di alcun procedimento di questo ufficio e neanche tra quelle registrate dal Nas". Il che significa che la telefonata choc non solo non è nell'inchiesta sulla truffa per cui il medico si trova ai domiciliari, ma neppure nelle altre indagini che i magistrati stanno conducendo a carico di Tutino e della sua gestione del reparto di chirurgia maxillo-facciale dell'ospedale Villa Sofia.

L'intervento del procuratore è stato apprezzato dall'ex pm Antonio Ingroia, arrivato a dire che la smentita della Procura per lui è Vangelo. Fermo, invece, il settimanale L'Espresso che, fino ad oggi, ha ribadito l'esistenza della telefonata sostenendo che i giornalisti autori dell'articolo hanno ascoltato l'intercettazione. Il direttore, Luigi Vicinanza, ha scritto sul sito del settimanale che "quella telefonata - orrenda, imbarazzante - esiste. Purtroppo. 'L'Espresso' non ha inventato nulla, non ha aggiunto nulla e non ha nascosto nulla. Ha avuto una notizia, l'ha verificata e l'ha pubblicata". Una presa di posizione che al legale di Crocetta, l'avvocato Vincenzo Lo Re, proprio non va giù. "Stiamo valutando tutte le azioni legali opportune e necessarie a tutelare l'onorabilità del presidente Crocetta e a risarcirlo del danno morale subito", commenta il difensore facendo trapelare l'intenzione di citare per danni il giornale.

Intanto il governo guidata da Rosario Crocetta, che si era autosospeso, resta appeso a un filo. La direzione regionale del Pd ha deciso, per il momento, di fare quadrato attorno al Governatore e di andare avanti. Anche se il segretario Fausto Raciti non nasconde le difficoltà e ammette: "Siamo aperti a tutti gli scenari".

(Fonte ANSA)

The Sun, la regina Elisabetta bambina faceva saluto nazista

Spunta filmato anni '30. "Lo zio Edoardo le insegnava"


Un filmato sgranato in bianco e nero, di pochi secondi. La futura regina Elisabetta nel 1933 è ripresa insieme a sua madre e sua sorella Margaret nella tenuta di Balmoral. Con loro lo zio Edoardo, quello che tre anni dopo salirà al trono per poi abdicare per sposare Wallis Simpson. E tra i giochi e le risate sul prato tutti cominciano ad alzare il braccio destro come nel saluto nazista. Come se Edoardo volesse insegnare come si fa. La clip viene pubblicata dal Sun sul suo sito e presentata come un'esclusiva mondiale, un filmato rimasto nascosto per 80 anni e riemerso oggi per la prima volta. Il giornale precisa che il filmato risale al 1933-34 quando Hitler ha da poco conquistato il potere e che i legami di Edoardo con Hitler e il fascismo sono ben documentati. Il quotidiano aggiunge che esperti hanno definito il nuovo filmato di grande interesse pubblico e che potrebbe gettare nuova luce sull'atteggiamento della famiglia reale nei confronti della Germania negli anni '30.


(Fonte ANSA)

Borsellino, 23 anni fa la strage. Crocetta non va alla manifestazione ricordo

Procura ribadisce, nessuna telefonata


"Da oltre un anno mia sorella Lucia era consapevole del clima di ostilità e delle offese subite solo per adempiere il suo dovere, in corsi e ricorsi drammatici che ricordano la storia di mio padre". Così, a sorpresa, Manfredi Borsellino ha parlato della sorella, ex assessore alla Sanità, durante le commemorazioni della strage di via D'Amelio. "Lucia ha portato una croce, e tanti lo possono testimoniare, fino al 30 giugno: voleva una sanità libera in Sicilia" - ha aggiunto Manfredi Borsellino, figlio del magistrato ucciso, rivolgendosi a Sergio Mattarella durante la cerimonia in ricordo delle vittime della Strage di via D'Amelio, in corso nel palazzo di Giustizia di Palermo. "La lettera di dimissioni con cui mia sorella Lucia ha lasciato l'assessorato - ha aggiunto - ha prodotto il silenzio sordo delle istituzioni, soprattutto regionali. Ma quella lettera dice tutto e andrebbe riletta".
Il Capo dello Stato Sergio Mattarella si è alzato e ha abbracciato Manfredi Borsellino, figlio del magistrato, quando il commissario di polizia, commosso, ha finito il suo discorso a Palazzo di giustizia.
l governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, non partecipa alla cerimonia per l'anniversario della strage di via D'Amelio, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, in programma nel pomeriggio al Palazzo di Giustizia. Lo si apprende da fonti della regione. Per la cerimonia odierna, Crocetta ha deciso di delegare il suo vice, Baldo Gucciardi in rappresentanza della Regione, rimanendo chiuso nel suo silenzio dopo le polemiche sulla presunta intercettazione telefonica col suo medico Matteo Tutino, pubblicata da l'Espresso.
"Non ho mai lasciato sola Lucia Borsellino, la sua sofferenza e il suo calvario sono stati anche miei", ha detto all'ANSA il governatore Crocetta, che replica a Manfredi Borsellino.
L'invito a non farsi vedere alle commemorazioni del 23esimoo anniversario dell'assassinio di Paolo Borsellino gli era stato mandato per sms. Poche righe, l'essenziale perché capisse che non era ospite gradito, "firmate" da Rita, la sorella del magistrato ucciso da Cosa nostra. Non si sa se e cosa abbia risposto Rosario Crocetta, governatore siciliano arrivato a un passo dalle dimissioni per la pubblicazione sull'Espresso di una presunta intercettazione choc in cui il suo interlocutore, il medico Matteo Tutino, augurava all'ex assessore Lucia Borsellino di fare "la fine del padre". Di certo, nonostante la smentita dei pm del capoluogo, tornati a ribadire che della conversazione nelle inchieste della Procura non c'è traccia - ma il direttore dell'Espresso ha di nuovo confermato che la telefonata c'è -, si è chiuso in un silenzio che lui stesso definisce "totale".
Se ci sono altri magistrati che sono in possesso dell'intercettazione tra Crocetta e Tutino, la cui esistenza è stata smentita dalla Procura di Palermo, che lo dicano". Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano a Palermo per la commemorazione della strage di via D'Amelio. "L'incertezza crea - ha aggiunto - un clima insopportabile".
In preda alle disperazione, dopo le roventi polemiche, politiche e non, scatenate dalla pubblicazione dell'intercettazione, il presidente della Regione si è rifugiato nella sua casa di Castel di Tusa, sul litorale tra Palermo e Messina. Né ha fatto sapere se domani parteciperà alle cerimonie organizzate per ricordare il magistrato ucciso, alle quali saranno presenti il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e i ministri Orlando e Alfano. Meno duro di Rita Borsellino il fratello Salvatore che parla il giorno dopo la clamorosa smentita dei magistrati. "Rita gli ha scritto - puntualizza - dopo che si sono diffuse le prime notizie che davano per certa l'intercettazione che riguarda Crocetta. Lo stesso pensavo io. Ora però sospendo il giudizio. Se le intercettazioni fossero in realtà una macchina del fango sarebbe un atto di sciacallaggio, aspetto che lo dica la magistratura. Ma in questo momento di incertezza Crocetta farebbe bene a evitare di presentarsi".
Sicuramente non ci saranno i figli di Borsellino: Manfredi andrà, per dovere d'ufficio, solo alla cerimonia con il questore ma non a quella con le autorità; Lucia e Fiammetta sono invece a Pantelleria, dove ricorderanno il padre in forma privata. Se i politici continuano a discutere della presunta telefonata tra Tutino, ai domiciliari per truffa, e il governatore, la Procura torna a negarne l'esistenza. E lo fa con più forza di ieri. A parlare è ancora una volta il capo dei pm Francesco Lo Voi che, dopo la pubblicazione della notizia, aveva fatto controllare capillarmente tutti gli atti d'indagine. "Ribadisco quanto contenuto nel comunicato stampa di ieri. - dice - L'intercettazione tra il dottor Tutino e il presidente Crocetta, di cui riferisce la stampa, non è agli atti di alcun procedimento di questo ufficio e neanche tra quelle registrate dal Nas". Il che significa che la telefonata choc non solo non è nell'inchiesta sulla truffa per cui il medico si trova ai domiciliari, ma neppure nelle altre indagini che i magistrati stanno conducendo a carico di Tutino e della sua gestione del reparto di chirurgia maxillo-facciale dell'ospedale Villa Sofia.
L'intervento del procuratore è stato apprezzato dall'ex pm Antonio Ingroia, arrivato a dire che la smentita della Procura per lui è Vangelo. Fermo, invece, il settimanale L'Espresso che, fino ad oggi, ha ribadito l'esistenza della telefonata sostenendo che i giornalisti autori dell'articolo hanno ascoltato l'intercettazione. Il direttore, Luigi Vicinanza, ha scritto sul sito del settimanale che "quella telefonata - orrenda, imbarazzante - esiste. Purtroppo. 'L'Espresso' non ha inventato nulla, non ha aggiunto nulla e non ha nascosto nulla. Ha avuto una notizia, l'ha verificata e l'ha pubblicata". Una presa di posizione che al legale di Crocetta, l'avvocato Vincenzo Lo Re, proprio non va giù. "Stiamo valutando tutte le azioni legali opportune e necessarie a tutelare l'onorabilità del presidente Crocetta e a risarcirlo del danno morale subito", commenta il difensore facendo trapelare l'intenzione di citare per danni il giornale.
Intanto il governo guidata da Rosario Crocetta, che si era autosospeso, resta appeso a un filo. La direzione regionale del Pd ha deciso, per il momento, di fare quadrato attorno al Governatore e di andare avanti. Anche se il segretario Fausto Raciti non nasconde le difficoltà e ammette: "Siamo aperti a tutti gli scenari".

(Fonte ANSA)

Messaggio del Vescovo alla Comunità Musulmana del territorio di Mazara


A conclusione del Ramadan il Vesvovo di Mazara ha inviato alla Comunità musulmana del territorio il seguente messaggio:

"Nella ricorrenza della festa di Aid Al-Fitr, a conclusione del sacro Ramadan, desidero far giungere ai fedeli musulmani la mia partecipazione alla loro festosa gioia. Il digiuno e la preghiera che hanno accompagnato questi giorni hanno purificato il vostro spirito e vi hanno reso più disponibili all’ascolto di Dio e, rafforzati nella fede, a servire la causa della fraternità e della pace fra i credenti e con tutti gli uomini e le donne di buona volontà. Il momento storico che stiamo vivendo – ha scritto il Vescovo – rende più arduo l’impegno di chi crede nel dialogo quale strumento di relazioni costruttive per far convivere popoli, fedi e culture diverse. I fondamentalismi sanguinari e violenti, infatti, offendono Dio clemente e misericordioso e calpestano la dignità dell’uomo. Il male va vinto con il bene; la violenza con la mitezza; il radicalismo con il rispetto e il dialogo. Dio, l’amabile che veglia e che tutto ascolta, vi conceda giorni di pace serena e di prosperità."

Comunicato stampaDiocesi di Mazara del Vallo