Dieci Poesia di Alessia Maltese
Duole l'anima
lei che strugge
controvento come
l'occhio torce ove
il sole bagna le foglie,
e con esso rami
secchi sembianti.
Dogliono l'anima,
e sei triste.
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Duole l'anima
lei che strugge
controvento come
l'occhio torce ove
il sole bagna le foglie,
e con esso rami
secchi sembianti.
Dogliono l'anima,
e sei triste.
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Come polvere
su l'angoli
di stanze,
sole.
Posatasi in
parvenza de i
camini del cuore.
Fuma, solitario.
Ha esploso
quel ch'ha dentro.
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Dammi la mano
disse il dolore
ad una sedia fuori dal sole,
stava suonando
la sua solitudine
nuocendo il gelo del suolo supino.
È una canzone,
giunge all'orecchio.
Ha detto al dolore, d'essere vivo.
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Sventrare l'anima
come all'autunno
petali al fiore
coperta.
Sventrare il cuore
come all'inverno
ghiacci di monti
coperta.
Sventrarsi,
come i sogni.
All'ora di risveglio.
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Ed io, che credo
la pelle e questo
corpo,
nonché ospiti
dell'anima.
Poiché questa
giammai inverso
ha scalfito
d'essi immagine.
Ha bagnato l'uomo
di lacrime caverne.
E l'ha tinte,
in rosso amore.
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Sembrare mattine
uomini in fame
di stelle.
Solo celeste
chiudono i ganci,
appesi nel cielo
di notte soltanto.
A pesi, nel cuore.
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Sei pergamena
agli scrivani
d'amor fecondo
grida.
T'avverto
al giorno
essiccare fiato
soffre.
Sempre.
Cuci dolori,
ed io appendo
al chiodo.
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Grotteschi, gli uomini.
Incavati, come rocce.
A pitturarne, forme.
La natura, de l'anima.
Di tanto, in tanto.
Impigliati, tra i solchi.
Sprazzi gialli, di luce.
Ma se guardi, da vicino.
Ne rimane pure, la rugiada.
Grotteschi, sui telai del mondo.
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Se stendi
parallele,
le dita.
Al dorso
d'un mare
increspato.
Le rughe
d'uomini
abissi già
uccisi.
Hai le mani
d'onde,
e scrivi poesie.
Alessia Maltese