Disagi per gli operatori della pesca costiera che non possono più fare l’asta del pesce fresco. «Siamo costretti a vendere il pesce come gli abusivi, con il carrello in banchina, in scarse condizioni igieniche e a fianco degli abusivi». A denunciarlo da più di due anni sono i proprietari dei piccoli motopesca che effettuano l`attività di pesca costiera entro le 12 miglia.
Per circa un ventennio questi pescatori, una volta sbarcato il pesce fresco, alle tre di ogni pomeriggio, portavano il pesce all`interno della struttura di piazzetta dello Scalo per effettuare l’asta del pesce, ciò che attirava cittadini, commercianti, ristoratori e turisti. Dal maggio 2012 la struttura è stata però chiusa dall’amministrazione comunale che aveva giudicato il mantenimento di quei locali troppo costoso per le casse comunali; quei locali adesso sono stati destinati dall’amministrazione alla creazione di uno «sportello agroalimentare», grazie ad un contributo del ministero dello Sviluppo Economico all’ex Provincia di Trapani.
Dopo la chiusura di quei locali i proprietari dei motopesca, costretti a vendere il pesce in banchina sotto la luce del sole o anche sotto la pioggia, chiesero all’amministrazione, attraverso delle riunioni, di potere pagare un canone piu’ alto e le spese di gestione per l’utilizzo della struttura che è vicina al luogo di sbarco del pesce e di ormeggio dei loro natanti. L’amministrazione comunale ha però offerto la possibilità di usufruire del grande mercato agro-alimentare adiacente alla Capitaneria di Porto in attesa di essere riaperto. Questa grande struttura, finanziata circa 10 anni fa dalla Regione, doveva ospitare un grande mercato all’ingrosso del pesce, l’amministrazione ha però deciso di trasformarlo in un mercato agro alimentare trovando questa soluzione per far fronte alla imminente chiusura, per motivi sanitari, dello scalo frutta adiacente allo stadio “Nino Vaccara”. Gli operatori ortofrutticoli avevano rifiutato la possibilità di spostarsi in un grande magazzino sulla Strada statale 115, un immobile confiscato alla mafia. Gli operatori della piccola pesca hanno finora però rifiutato la possibilità di potere trasferire l’asta in un altro luogo lontano dal luogo di sbarco del pesce fresco, cioè la piazzetta dello Scalo, dove purtroppo si assiste quotidianamente, al fianco del mercato ittico al dettaglio, anche alla vendita abusiva di pesce congelato che non risulta controllato, da qui le frequenti azioni di sequestro di pesce da parte di forze dell’ordine congiunte.
Fonte: Gds
Fonte: Gds