
incontestabili. "Inutile pescare qualità di pesci che danno poco reddito o non ne danno - spiega Luigi Giacalone, marittimo di 42 anni, sposato con figli, che è a bordo dei pescherecci quando di anni ne aveva 18. Triglie, merluzzi, polipi, etc. - dice - hanno un buon mercato ma bisognerebbe pescarne in quantità industriale, invece con il gambero rosso la storia è diversa. Per noi è l'oro del mare".
Ed è questo crostaceo che ancora tiene in piedi la marineria. Quella dei pescherecci di grosso tonnellaggio è diventata ormai una pesca 'monospecifica', come dicono gli esperti, orientata, cioè, solo sulla cattura di questo crostaceo, anzi, di 'Sua Maestà', il gambero rosso, piatto ricercato, prelibato e consumato in tanti modi. Ovviamente, anche crudo. E' una specie cosmopolita, che vive in tante aree marine del mondo. Anche se sembra essere presente in abbondanza nell'oceano Atlantico occidentale e nel Mediterraneo. Viene pescato in fondali fangosi tra i 300 e gli 800 metri. La marineria che si è specializzata in questo tipo di pesca è, appunto, quella di Mazara del Vallo. E’ l’unico caso di pesca industriale italiana. Il gambero rosso si pesca con le reti a strascico. La cattura di questo crostaceo per l’economia ittica, è centrale. La pesca viene praticata quasi tutto l’anno, anche se le catture più rilevanti, sotto il profilo quantitativo, si hanno nella tarda primavera e in estate. “Sono cresciuti - come per quasi tutte le altre tipologie di pesca - i costi di produzione, osserva Luigi Giacalone. Un effetto legato al costo sempre più proibitivo dei carburanti ma il gambero rosso c’è anche se le zone di mare dove pescarlo si restringono sempre più. Forse potrebbe essere arrivato il momento per una riflessione sulle energie alternative. Secondo me, uno studio sulle possibili energie diverse dal classico consumo di idrocarburi, andrebbe fatto”. Potrebbe rappresentare una bella scoperta. Gli ultimi dati ci dicono che la quantità di questo crostaceo pescata in un anno ammonta a circa 1.800 tonnellate. Oggi, la quasi totalità del gambero rosso pescato dai pescherecci del Compartimento marittimo di Mazara, viene congelato direttamente e bordo. Il ghiaccio ha sempre accompagnato la pesca di questo crostaceo. Ma oggi la tecnica di surgelamento del gambero rosso si è particolarmente affinata. Questo garantisce ai consumatori un prodotto che mantiene intatte le proprie caratteristiche organolettiche. Prima di essere congelato a bordo in cassette da 2 kg, il gambero rosso viene suddiviso per taglia o “scelta”. A seconda delle dimensioni del crostaceo, si hanno cassette di I, II, III e IV “scelta”. Come molti altri crostacei il gambero rosso (ma anche il gambero bianco) subisce un annerimento di alcune parti. Per evitare questo fenomeno un tempo veniva usato l`E223 (metabisolfito di sodio): un prodotto che, quando usato in eccesso (cosa che avveniva spesso), conferiva un caratteristico odore non esattamente gradevole. Oggi il metabisolfito di sodio viene sostituito da prodotti inodori che rispettano di più la nostra salute.
[fonte: GdS - Salvatore Giacalone]